Un bosco in via Bettoli a Sala Baganza contro smog e cambiamento climatico

In via Bettoli a Sala Baganza sorgerà un bosco. È qui, infatti, che entro fine mese verranno messi a dimora 300 alberi e 600 arbusti, dando vita ad un polmone verde di un ettaro nell’area che separerà la zona artigianale dal greto del torrente Baganza. Una volta cresciute, le piante assorbiranno 700 tonnellate all’anno di CO2, equivalente a quella prodotta da un’auto diesel nel percorrere 800mila chilometri. 

L’intervento è stato reso possibile dai contributi stanziati dalla Regione ai Comuni attraverso il bando per la forestazione urbana che rientra all’interno del più ampio Piano per la Qualità dell’Aria per la lotta all’inquinamento e ai cambiamenti climatici. Contributi che l’Amministrazione salese ha saputo intercettare presentando un progetto da 24 mila euro, finanziato al 75 per cento dall’ente emiliano-romagnolo.

«Quello che stiamo realizzando è, rispetto alla premesse, un intervento esemplare», sottolinea con orgoglio il sindaco Aldo spina che nella mattinata di mercoledì 16 febbraio, giorno in cui hanno preso il via le piantumazioni, ha voluto essere in via Bettoli insieme all’assessore all’Ambiente Norberto Vignali e al Responsabile dell’Area Urbanistica e Servizi Pubblici del Comune Mauro Bertozzi. «Scegliendo di realizzare il primo intervento di questo tipo in via Bettoli, non andiamo ad agire soltanto contro l’inquinamento e il cambiamento climatico, ma andiamo a concretizzare un progetto di riqualificazione ambientale in una zona in prossimità del Baganza, dove si stanno compiendo altre operazioni per il miglioramento della qualità paesaggistica – aggiunge il primo cittadino –. Con questa infrastrutturazione verde si va inoltre a migliorare il microclima dell’area, contrastando il fenomeno dell’isola di calore tipico delle zone antropizzate». 

Naturalmente la vegetazione di pregio già presente verrà mantenuta, “infoltendola” con specie rigorosamente autoctone fonoassorbenti, particolarmente efficaci nel catturare la CO2 e le polveri sottili, come ha spiegato Paolo Sassi, titolare dell’azienda “Sassi Garden” che sta realizzando il bosco. «Le piante che vengono messe a dimora sono carpini, querce, aceri campestri, meli selvatici e gelsi – spiega l’esperto –, mentre per quel che riguarda gli arbusti, realizzeremo dei filari di ginestre, sanguinelle, rose canine, lagustri ed evonimi. Gli alberi verranno sistemati nella parte alta e lungo la scarpata del terrapieno sul quale realizzeremo l’intervento, mentre nella parte basse pianteremo gli arbusti». 

Oltre ad avere un importante valore ambientale, il bosco rappresenterà anche un luogo di socialità, sottolinea l’assessore all’Ambiente Vignali: «Le persone avranno la possibilità di camminare in mezzo al verde, in un contesto più piacevole e rilassante». Bertozzi ha aggiunto che, per quel che riguarda il bosco, i primi risultati visibili dell’intervento si potranno apprezzare «tra 4-5 anni, mentre per quel che riguarda gli arbusti l’effetto sarà visibile a breve. L’opera di riforestazione – ha concluso il tecnico comunale – ha per obiettivo anche la creazione di una biodiversità importante per animali e insetti».

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