25 aprile 2020
Vorrei ricordare questa giornata sottolineandone l’importanza storica; è una ricorrenza che purtroppo molti tendono a rivestire di altro, di storpiature dei fatti, di strumentalizzazioni politiche e di inutili quanto inopportune polemiche.
Desidero ringraziare chi, 75 anni fa, ha contribuito a liberare il nostro Paese, chi ha combattuto, chi ha perso la vita perché potesse rinascere uno stato democratico, una nazione in cui la diversità può trovare lo spazio di esprimersi, il dissenso può avere voce, la pluralità può costituire un coro, non importa se consonante o dissonante.
L’Italia del 1945 era un Paese distrutto, ridotto in macerie, che ha pagato con milioni di vittime, che era stato trascinato in una guerra insensata (tutte le guerre lo sono, a mio parere) da un re incapace e da un dittatore disonesto e assassino.
L’Italia del 1943 subì un armistizio che la gettò nel caos, fu abbandonata da chi avrebbe dovuto tenere saldo il timone e invece scappò a Brindisi, pensando soltanto a salvarsi la pelle; da chi consentì che l’occupazione nazista infierisse con ferocia senza fare nulla.
Ringrazio chi riuscì a liberare le città del nord prima che arrivassero gli Alleati, i nostri partigiani e, in particolare, dedico un pensiero alle oltre 55.000 donne che lottarono quanto gli uomini, ma che non hanno mai ricevuto il giusto riconoscimento per il contributo dato.
Credo sia fondamentale mantenere viva la memoria storica di quanto avvenne e dare il giusto valore alla Festa della Liberazione italiana, inevitabilmente celebrata a distanza, dalle nostre case e dai nostri dispositivi digitali.
Buon 25 aprile a tutti voi
Grosseschwäne