Sulla vicenda del neonato trovato morto a Vignale di Traversetolo la procura di Parma ha deciso di mantenere il più stretto riserbo perché fino alla condanna definitiva i sospettati devono godere della presunzione di innocenza.
E’ difende con convinzione questa scelta
Questo per rispondere alle non poche perplessità e recriminazione da parte di alcuni organi di stampa per la mancanza di diffusione di notizie su questo tragico avvenimento che ha oramai grande visibilità sulla Stampa nazionale.
Ai cittadini che lamentano il diritto ad essere informati, la procura della Repubblica di Parma spiega che, la scelta della linea di massima riservatezza è basata sulla necessità di preservare Il segreto di indagine e la necessità di garantire la presunzione di innocenza.
La vuole permettere agli inquirenti di agire serenamente e scrupolosamente senza farsi condizionare dal circuito mediatico e questa scelta ha permesso agli organi inquirenti di lavorare alacremente con tranquillità e serenità.
Per ciò che riguarda la presunzione di innocenza, la procura afferma che si sono volute tutelare le persone coinvolte ed evitargli di essere assaliti da taccuini e telecamere ma soprattutto cercare di evitare che si creasse quel percorso che porta alla “giustizia mediatica” che porta alla celebrazioni di veri e propri processi paralleli sui media.
Processi che molto spesso coinvolgono persone che verranno giudicate completamente innocenti dal processo giudiziario ma che potrebbero avere la vita rovinata da quello mediatico.
Inoltre al procura dichiara che: “attesa la delicatezza estrema di questo nuovo episodio, vi è stata l’apertura di un fascicolo per possibile violazione del segreto di indagine in relazione alla propalazione della relativa notizia, che rischia di incidere sulle acquisizioni investigative in corso.”
A seguire il comunicato stampa completo