Nella tarda serata di domenica, alcuni cittadini di Fontevivo hanno notato una persona barcollare per strada. Avvicinatisi per comprendere meglio, hanno intuito che si trattava di un anziano, persona abbastanza nota nel piccolo paese, che cercava di tornare a casa dopo una serata al bar, in evidente stato confusionale.
L’uomo, mostrava inoltre evidenti medicazioni alla testa, causate da ferite pregresse; dapprima recalcitrante, ha infine acconsentito a farsi dare una mano per raggiungere il suo appartamento, poco distante, al primo piano di un condominio. Nonostante le insistenze dei suoi soccorritori, però, non ha inteso ricorrere a cure mediche e, una volta guadagnato l’uscio di casa, ha ringraziato scontrosamente, chiudendosi all’interno.
Preoccupati dallo stato dell’anziano, chi lo ha soccorso ha segnalato un potenziale pericolo al 118, attendendo pazientemente l’arrivo dei sanitari, indicando loro l’appartamento in questione, all’interno del quale si udivano solo forti latrati di cani. I volontari dell’ambulanza hanno provato a contattare l’uomo, bussando e suonando il campanello, ma senza ottenere alcuna risposta. Qualcuno, a quel punto, ha pensato di chiamare i Carabinieri e ha fatto il 112.
Dopo pochi minuti una pattuglia della Stazione Carabinieri di Polesine Zibello, in servizio perlustrativo di settore, è sopraggiunta.
L’equipaggio, costituito da Appuntato Scelto molto esperto e da giovane Carabiniere donna giunta al Reparto da poco più di un anno e mezzo, acquisiti i dettagli dai testimoni, ha immediatamente intuito che poteva essere occorso qualcosa di grave.
Prendendo con solerzia in pugno la situazione, a fronte della preoccupazione e di tutti i presenti, i militari si sono arrampicati, raggiungendo e scavalcando il balcone al primo piano e sono riusciti, facendo leva con tutte le loro forze, a issare la serranda di una delle finestre.
I vetri, fortunatamente, erano aperti e mentre il militare più anziano teneva aperta la pesante tapparella, la giovane collega è letteralmente sgusciata in casa, incurante dei cani, che continuavano ad abbaiare in maniera forsennata.
Rinchiusi a fatica, gli animali all’interno della prima stanza, i militari sono finalmente riusciti a percorrere il corridoio interno e hanno subito compreso che il loro intuito non aveva fallito: il padrone di casa, privo di sensi, giaceva a terra in una pozza di sangue.
L’uomo, cadendo a terra appena entrato in casa, doveva aver sbattuto violentemente il cranio sul pavimento, dando corso ad un’emorragia causata dalla riapertura delle vecchie ferite. Senza indugi i militari lo hanno girato in posizione di sicurezza, hanno reperito le chiavi e aperto la porta al personale sanitario.
Gli operatori del 118, finalmente liberi di agire, in pochi minuti hanno interrotto la fuoriuscita di sangue, rianimato l’anziano e, dopo averlo caricato sulla barella, lo hanno accompagnato d’urgenza all’ospedale di Fidenza, ove è stato trattenuto per molte ore in osservazione.
Unanime il plauso dei presenti per la scaltrezza e per lo spirito di iniziativa dei Carabinieri intervenuti.
A parere dei medici, nelle precarie condizioni in cui versava, l’anziano non avrebbe sopportato la perdita di ulteriore sangue, e aveva, letteralmente, i minuti contati.
Nel caso in cui i militari avessero tergiversato, richiesto rinforzi o l’intervento di un fabbro o dei vigili del fuoco, le speranze di trovare l’uomo ancora vivo si sarebbero notevolmente affievolite.