La Polizia di Stato scopre una piantagione di marijuana. Tre arresti. Sequestrate oltre 1000 piante.
Nel pomeriggio del giorno 15 marzo gli operatori della sezione narcotici in forza alla Squadra Mobile di Parma, hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato di tre cittadini cinesi indagati, in concorso tra loro, dei reati di detenzione, coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti.
I tre arrestati, un uomo e due donne, avevano adibito un intero edificio, destinato ad uso industriale, collocato nella zona nord delle città, a luogo dove coltivare con tecniche professionali oltre 1000 piante di marijuana che, rinvenute in avanzatissimo stato di maturazione con un’altezza compresa tra i 110 ed i 180 cm, erano pronte per essere raccolte.
Le piante avrebbero prodotto infiorescenze per un quantitativo di oltre 50 chilogrammi di stupefacente. Una delle due arrestate avrebbe avuto il compito di custodire e vigilare la coltivazione prendendosene cura: dalle indagini è emerso che la stessa era solita trascorrere tutto il giorno all’interno dello stabile senza uscire mai, supportata dalla coppia che le avrebbe fornito tutto il necessario per sopravvivere e per coltivare la cannabis.
L’attività d’indagine, svolta attraverso servizi di pedinamento ed osservazione, consentiva di individuare nello stabile di Parma il luogo di produzione e stoccaggio dello stupefacente. L’uomo con cadenza periodica si sarebbe spostato dal proprio domicilio, fuori provincia, recandosi a Parma per controllare l’andamento dell’attività illecita e per fornire il sostentamento necessario alla permanenza della connazionale deputata alla custodia della piantagione.
All’esito dell’attività svolta veniva sequestrato l’edificio, tutto lo stupefacente rinvenuto, il materiale dedicato alla coltivazione dello stupefacente tra cui decine di lampade, sistemi di areazione e fertilizzanti nonché la somma di 8000,00 euro contanti trovati in possesso dell’uomo.
Gli arrestati sono stati portati, rispettivamente, presso il carcere di Parma e Reggio Emilia in attesa di giudizio di convalida, all’esito del quale veniva disposta l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere.