Si parla tanto di Peste Suina Africana.
Va precisato che non è pericolosa per l’uomo, ma allora perché tanto allarme ?
Perché uno dei problemi di questo virus è che, oltre a essere letale per gli animali, rimane per molto tempo nell’ambiente, quindi è sufficiente pestare o raccogliere inconsapevolmente parti infette per contagiare interi allevamenti con cui si dovesse venire in contatto. Nel caso accadesse, molto probabilmente, tutti gli animali dell’allevamento contagiato dovrebbero essere soppressi
L’infezione da diverso tempo è presente, nel parmense, un equipe territoriale per controllare queste situazione.
Il gruppo è composto da: i veterinari dell’ASL (che coordinano) la polizia provinciale, la Prefettura e la Protezione Civile.
Questo permette di tenere sotto controllo la situazione e gestirla per le varie competenze come: le competenze legate al settore agricolo, gli abbattimenti, la caccia di selezione ma anche per il ritrovamento delle carcasse e per i campionamenti sugli allevamenti.
Attualmente nel Parmense sono 10 i casi accertati di peste Suina. Tutti nell’Appennino Occidentale.
Questi ritrovamenti ha fatto sì che una parte del territorio sia stato classificato in due zone di restrizione: zona 1 e in zona 2
- La zona di restrizioni 1 è una zona cuscinetto nella quale la malattia non è presente. La zona è sottoposta ugualmente a restrizioni prevalentemente legate alla movimentazione degli animali vivi. L’obiettivo è ridurre il numero di cinghiali presenti per evitare che l’area di infezione si allarghi. Nella zona di restrizione 1 si trovano i paesi di : Bore, Varsi, Salsomaggiore Terme, Pellegrino Parmense, Monchio delle Corti, Berceto, Solignano, Varano Melegari, Corniglio e Valmozzola
- La zona di restrizione 2, o zona rossa, è quella in cui è presente la malattia ed in cui si mettono in atto provvedimenti più restrittivi sia nella movimentazione degli animali che nella ricerca di quelli infetti. In questa zona si trovano i comuni di: Tornolo Bedonia con piano Albareto Bardi e Borgotaro
C’E’ DIVIETO DI RACCOLTA FUNGHI? e la caccia?
Per diverso tempo in zona di restrizione 2 era vietata la raccolta di funghi per i non residenti.
Se fosse ancora così sarebbe stato un duro colpo per i paesi del Fungo IGP di Borgotaro (tutti in zona rossa) ma, il commissario Straordinario per la lotta alla peste suina Vincenzo Caputo, ha emesso (nel settembre scorso) un ordinanza che fa sparire il divieto di raccolta fughi per i non residenti in zona 2 (o zona Rossa)
La nuova ordinanza ribadisce ancora con maggior chiarezza che anche in zona infetta, rispettando le prassi di bio sicurezza (cambio calzature/sanificazione ecc) tutte le forme di caccia, a eccezione di quella al cinghiale, potranno essere svolte. Per il cinghiale sarà possibile attivare il depopolamento.
Parte delle informazioni contenute in questo articolo arrivano dal un articolo su www.Genovatoday.it
https://www.genovatoday.it/cronaca/funghi-raccolta-non-residenti.html