Parma 10 ottobre 2023L’amarezza di Enrico Attolini Consigliere di Europa Verde in Comune a Parma, dopo l’approvazione dell’allargamento dell’aeroporto. LA SINTISINon so se mi capiterà ancora una seduta Consigliare così cruciale come quella di lunedì 9 ottobre: il momento politicamente conclusivo della questione aeroporto, con tutto il peso che ha avuto in campagna elettorale e nel primo anno di questa amministrazione, ma anche la sincronicità decisamente emblematica della crisi della Gazzetta e tutte le conseguenze politiche di un voto che va oltre la delibera approvata.Tra le varie interrogazioni e commemorazioni, emerge la comunicazione sulla crisi della Gazzetta di Parma, che ha veramente tanti punti in comune con la vicenda dell’aeroporto Giuseppe Verdi, a partire da quella riduzione del capitale sociale di 8,5 milioni che nel 2020 andarono a finanziare uno scalo già in perdita da anni. Mi sono associato agli attestati di solidarietà nei confronti di giornalisti e delle maestranze del giornale ed ho aggiunto che la crisi non è solo economica, ma è una crisi con la città, che nella Gazzetta vede sempre meno rappresentata la diversità di opinioni espresse dalla società e dalla politica. Lo sappiamo bene noi di Europa Verde, che vediamo sistematicamente censurati i nostri comunicati e lettere, quando questi esprimono posizioni diverse dai dirigenti dell’Unione Parmense degli Industriali.Una censura che va a danno anche dei giornalisti, in quanto la diversità di opinioni è materia prima del loro lavoro. Europa Verde auspica quindi che da questa crisi esca un giornale nuovo, più forte, ma anche più aperto e libero dal controllo opprimente dell’Unione Industriali. Il voto sulla questione aeroporto, non è andata come speravamo. Ventiquattro favorevoli alla delibera dell’assenso condizionato, e otto contrari: due delle minoranze, (tra cui il sottoscritto) e sei della maggioranza. Mi limito a dire che oltre metà della maggioranza abbia votato insieme a tutta la destra su una questione così carica di significati politici riguardo la tutela ambientale, al tipo di sviluppo e al rapporto con soggetti così influenti come UPI e Sogeap, deve fare pensare. Avremo altre occasioni per verificare se i partiti vedono o meno il solco che attraversa l’Europa tra i fautori di “business as usual”.Ricominciamo da otto voti! Termina in questo modo l’esponente di Europa Verde Enrico AttoliniRicominciamo da otto voti! Termina in questo modo l’esponente di Europa Verde Enrico Attolini