Verso la fine di luglio, nella zona di Roccabianca, un giovane visibilmente agitato ha allertato il 112, riferendo di essere alla guida della sua auto e di essere inseguito da un’altra vettura con individui che minacciavano la sua vita. L’operatore della centrale dei Carabinieri di Fidenza, cercando di tranquillizzare il chiamante, ha raccolto le informazioni necessarie per agire e ha immediatamente inviato una pattuglia dei Carabinieri della Stazione locale.
Al fine di agevolare l’intervento, il 112 è riuscito a stabilire una comunicazione diretta tra il giovane inseguito e i Carabinieri e, grazie a questa comunicazione, i Carabinieri sono giunti sul posto poco dopo che l’auto in inseguimento aveva bloccato quella del giovane.
Tre dei quattro individui dalla seconda auto erano già scesi e stavano aggredendo l’auto inseguita con calci e pugni, cercando di far uscire il guidatore. Nonostante fossero in minoranza, i Carabinieri intervenuti hanno affrontato gli aggressori senza ricorrere ad uso eccessivo della forza.
Dopo alcuni minuti di tensione, la situazione si è stabilizzata e tutti sono stati portati in caserma a Roccabianca per l’identificazione. Nel frattempo il giovane aggredito, colpito al viso e al corpo, è stato condotto in ospedale per le cure.
L’indagine dei Carabinieri ha rivelato che il conflitto aveva origini in vecchie inimicizie mai sopite tra giovani della zona. L’episodio sembra essere stato scatenato da un gesto provocatorio compiuto dal giovane aggredito poco prima, che sarebbe stata la goccia che fa traboccare il vaso.
Al termine delle indagini, tre dei quattro individui dell’auto inseguente sono stati denunciati a piede libero per minacce, lesioni personali e danneggiamento di proprietà privata.
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