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Anche l’emergenza urgenza dell’Appennino Parmense rischia di far la stessa fine del punto nascita.
Questa considerazione nasce da una notizia Importante ed anche corretta.
Il fatto di condividere auto Infermieristica e automedica tra due province quella di Parma e quella di Reggio.
Parliamo della collaborazione tra l’automedica di Traversetolo e dell’autoinfermieristica di montecchio ad un ponte di distanza l’una dall’altra.
Una buona notizia ma la preoccupazione nasce da alcune parole all’interno del comunicato stampa in cui si puntualizza che l’automedica deve avere agire su un comprensorio con popolazione di almeno 60.000 abitanti per poterla mantenere attivata.
Qua viene il problema, questo vorrebbe praticamente dire che nelle valli del Taro e del Ceno che sono sono quasi il 50% del territorio provinciale, di automediche ce ne dovrebbe essere meno di una. Quindi solo Borgo Val di Taro.
Questo in un terriroio con tempi di intervento che spesso vanno anche oltre 30-40 minuti in alcune occasioni più di un’ora per poter arrivare sul posto dell’intervento.
Mentre nell’altro 50% del territorio provinciale dovrebbero essercene 6. Insomma sanità pianura 6 appennino ovest 1.
Forse questo è quello che a cui si punta sulla questione di Fornovo.
Un’ automedica che sta pian piano scomparendo, un servizio che sta per essere sostituito da quello dell’autoinfermieristica strumento molto utile ma che ha bisogni in diverse occazioni di un atuomedica ad una distanza accettabile in termini di tempo.
LA giustificazione come nel caso del punto nascita (declina in modo diverso) sarà quella che nelle valli del Taro e del Ceno non ci sono 120.000 abitanti, che è già troppo se ce n’è una a Borgotaro, ma non bisogna stare a questo gioco. Il problema, nel caso dell’emergenza urgenza, non è quello di quanta popolazione viene coperta dall’automedica ma il problema è quanto è efficace l’ intervento. Va ricordato che nelle emergenze dopo i 20 minuti di ritardo dal momento in cui c’è un evento tragico la vita di una persona è seriamente compromessa, se non già andata . Certo è fondamentale la presenza di autoinfermiristiche in prossimità deve essere possibile l’invio in supporto di una automedica in caso di bisogno in tempi logicamente accettabili.
Dobbiamo quindi stare attenti a quello che sta accadendo e non farci raccontare che il mondo è quello che si vede da Parma, da Bologna o da Roma. L’appennini e le aree marginali sono diverse…
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