Il racconto dell’Emporio Solidale attraverso un protagonista, Don Angelo Busi.
In alta Val Taro, l’idea dell’Emporio Solidale è nata da un gruppo di associazioni che hanno condiviso la credenza di tenere una porta aperta per chi ha bisogno. Potremmo, a turno, trovare a bussare alla porta di una solidarietà concreta quindi l’associazione mette da parte qualcosa per chi momentaneamente ha bisogno.
Ci sono una serie di associazioni che in paese hanno sottoscritto questo patto solidale. Di fatto Emporio Solidale significa proprio questo: luogo (emporio) dove si trovano dei beni di prima necessità ma con l’idea di una solidarietà che i beni non sono per consumo privato ma sono per star bene un po’ tutti insieme e sostenerci nei momenti di crisi e di difficoltà.
L’andamento che si nota dai report fatti è che l’idea di 10 anni fa si conferma: questa non è un’iniziativa nata sulle ali dell’entusiasmo del momento ma perché si stava aprendo un tempo nuovo, quello della precarietà in cui precari siamo tutti.
I numeri aumentano e questo vuol dire che non andiamo verso soluzioni ma verso nuove problematiche.