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20enne in arresto cardiaco a Fornovo, l’automedica arriva da Parma. Determinante l’intervento di alcuni volontari del soccorso sanitario presenti sul posto.

Momenti di paura nella sera di mercoledì 15 marzo in una struttura sportiva del territorio comunale di Fornovo Taro. Un ventenne di un paese vicino, mentre stava compiendo alcuni esercizi  si è accasciato a terra.

Fortunatamente nella palestra erano presenti  alcuni volontari di associazioni di soccorso sanitario uno della Croce Verde Fornovese e l’atro di una associazione di Bologna in zona per motivi di lavoro.

 I volontari si sono precipitati sul giovane per capire cosa stesse accadendo.  Addestrati a verificare i parametri vitali, in pochi istanti hanno capito che la situazione era gravissima. Non si sentiva il polso, il cuore non stava più battendo.  Il loro addestramento li ha spinti ad andare avanti nella progressione del ABC della rianimazione Cardiopolmonare così hanno iniziato immediatamente il massaggio cardiaco.

Nel frattempo altri avevano già chiamato la centrale operativa 118 di Parma. La centrale operativa   ha inviato l’ambulanza della Croce Verde Fornovese che in pochissimi minuti è arrivata con altri volontari e le attrezzature necessarie per la rianimazione, nel frattempo ha supportato telefonicamente fino all’arrivo del medico l’attività dei soccorritori,

I militi di Fornovo si sono si è coordinato con i “colleghi” che erano già al lavoro. 

Negli stessi istanti da Parma era partita l’automedica ma la distanza è tanta, più di 25 km da fare tra traffico cittadino, rotonde e dossi.

Quindi il tempo necessario  per arrivare  è ben più dei 20 minuti stabiliti dal piano nazionale di emergenza-urgenza, vecchio di molti anni.

Le operazioni per tenere in vita il giovane sono continuate a lungo. La rianimazione cardiopolmonare è stancante  per chi la fa per molti minuti ma, la consapevolezza che una vita umana dipendeva da loro, l’addestramento,  e la presenza di diverse persone esperte che si sono alternate nelle operazioni, ha permesso di tener duro.

Tanti i minuti scanditi dal ritmo del massaggio cardiaco alternato alle insuflazioni dell’AMBU che era arrivato quasi subito con l’ambulanza di Fornovo.

Un lavoro che è durato sino all’arrivo del medico dal capoluogo di provincia, con le attrezzature  del mezzo di soccorso avanzato della AP di Parma. Va ricordato che l’automedica è un elicottero su ruote (ma che viaggia anche di notte, col maltempo ed in tante altre occasioni in cui l’elisoccorso non può viaggiare). Un pezzo di ospedale che va dove le persone hanno bisogno. Un mezzo fondamentale per salvare vite umane.

 Dopo diversi minuti il giovane è stato ripreso, il cuore è tornato a battere. Così il giovane è stato caricato sull’ambulanza della Croce Verde con medico e volontari a bordo che si è diretta a sirene spiegate verso l’Ospedale Maggiore di Parma.

Nessun passaggio dal Pronto Soccorso, il 20enne è stato portato direttamente in rianimazione dove lo stavano aspettando.

Così il testimone  è passato a medici ed infermieri del reparto  che quotidianamente combatte per strappare  vite umane alla morte.

Un reparto in cui è stato attaccato al respiratore fino al pomeriggio di oggi (16 marzo 2023), da alcune informazioni sembra che le sue condizione di salute  siano migliorate sino a poter  togliere il tubo che gli permetteva di respirare con l’ausilio delle macchine, ma la prognosi resta riservata.

In tanti, anche tra  chi si occupa di soccorso sanitario,  sono certi che se il giovane, se  ce la farà lo dovrà a coloro che sono intervenuti in pochissimi istanti.  Perchè,  se non si interviene prontamente con le giuste competenze,  tecniche ed attrezzature; da quando il cuore si ferma: dopo pochi minuti ci possono essere esiti neurologici e dopo 20 minuti nessuna possibilità di sopravvivere.

Nella giornata di oggi nei paesi coinvolti da questo evento è sorta la polemica  per la mancanza di mezzi di soccorso avanzato più vicini.

Una battaglia che noi stiamo portando avanti da molti mesi, da quando, a causa della pandemia, è iniziato a calare il numero di medici disponibili per i servizi  di emergenza.  

Una carenza che ha fatto si che oggi mancassero ben due mezzi di soccorso avanzati che sarebbero  potuti arrivare: in pochi minuti da Fornovo ed in poco più di 10 minuti da Collecchio.

E’ necessario che chi di dovere decida di prendere  in mano la situazione  (e la cartageografica)  e  definisca i luoghi in cui il medico di automedica non deve mai mancare, ma anche definire postazioni intermedie con autoinfermieristiche che, grazie ai nuovi protocolli possono fare davvero molto per salvare vite umane.

 E’ bene che ci si muova al più presto perchè eventi come quello avvenuto mercoledì sera non abbiano tragici epiloghi.

 

 

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