Di seguito riportata le lettere del capogruppo di opposizione Germano Tabarrono: “Dopo aver ascoltato l’intervista fatta al sindaco di Tornolo Renzo Lusardi, mi ritrovo in parte nei suoi ricordi di gioventù, perché anche io sono nato nell’Appennino. Precisamente a Santa Maria del Taro.
Ho mantenuto stretti legami, perché anche se i miei si sono trasferiti per lavoro a Chiavari quando ero bambino, abbiamo sempre passato i fine settimana, le ferie e il periodo estivo nel paese.
Se non ci sono servizi e possibilità lavorativa non si può sperare in un’inversione di marcia. Il mio paese, 50 anni fa contava sette negozi alimentari, cinque ristoranti/osterie, due macellerie, una farmacia, due banche e un ufficio postale. Oggi, sono rimasti uno negozio di alimentari, una macelleria, un ristorante bar e una banca.
Negli ultimi quattro anni il paese, pur avendo un santuario ha perso il parroco permanente e non è presente neanche la farmacia. Quest’ultimo è un punto su cui ho dibattuto parecchio con il sindaco, perché è la sua amministrazione che l’ha ridotta al dispensario, con dei servizi insufficienti per la popolazione più anziana.
Non si può poi pretendere che arrivino turisti e che la popolazione sia soddisfatta. Comunque, saranno i compaesani a giudicare se l’operato di questa amministrazione sarà da premiare, alle prossime elezioni. Io non sono state eletto sindaco per una manciata di voti, e se avessi avuto il consenso avrei fatto altre scelte.
Oltre al mantenimento della farmacia, avrei risparmiato su altri fronti e avrei portato a termine le trattative che avevo già intrapreso con la provincia di Parma per ripristinare la linea Bedonia-Chiavari. La fruizione di un servizio pubblico è importante per il lavoro, la scuola e per rendere meno isolata la montagna.
Avrei cercato di incentivare il turismo, partendo dal ripristino e dalla pulizia dei sentieri pedonali, con visite guidate alle miniere sopra Santa Maria del Taro e mi sarei adoperato per l’organizzazione di manifestazioni sportive.
Chiaramente un conto sono i programmi e le intenzioni e un conto è poi la realtà in cui ci si trova ad operare, ma se i cittadini non approvano le scelte fatte allora segnalo che c’è un problema di comunicazione insufficiente. […] Cordialmente Germano Tabarroni ”
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