Dopo incontri, riunioni e manifestazioni per trovare soluzione agli attacchi dei lupi agli animali da compagnia ed allevamento, tre associazioni che si occupano di ambiente ed animali hanno scritto una lettera ai sindaci del territorio di seguito il testo:
“Cari Sindaci, Caro Presidente,
seguiamo in questi giorni con interesse attraverso i principali media locali e i social network, di iniziative in diversi Comuni volte a sollevare l’attenzione sul tema della presenza del lupo nelle nostre montagne.
Pur essendo consapevoli che il fenomeno possa creare preoccupazioni e disagi, tra cui la predazione a danno dei cani, e quindi debba essere affrontato e gestito, riteniamo importante che il dibattito non venga incanalato su un binario calcistico fatto di ultras “pro” ed ultras “contro”, ma che le Istituzioni favoriscano un approccio razionale, basato sulla scienza e la competenza.
In questo senso non possiamo non stigmatizzare alcune eclatanti dichiarazioni (sia per il disarmante qualunquismo che per la gravità sostanziale se prese sul serio, al limite del procurato allarme) di qualche amministratore, che dimostrano l’intenzione non di ascoltare, rispondere, fare chiarezza, ma piuttosto di fomentare gli animi per strumentalizzare politicamente il desiderio ormai ossessivo del mondo venatorio di tornare a sparare al lupo.
Esistono Enti i cui specialisti ed esperti possono dare risposta alle tante domande che i Cittadini, preoccupati da quello che vedono e sentono, giustamente pongono: ad esempio ISPRA o il Wolf Apennine Centre, riferimento d’eccellenza di livello internazionale, che da molti anni battono palmo a palmo il territorio studiando e monitorando la presenza del lupo e implementando misure per mitigare il conflitto con le attività umane.
Non è utile né sensato che, come accaduto anche in occasione di un recente incontro istituzionale col Prefetto di Parma, i tecnici di Ispra, massima autorità nazionale in materia, nel momento in cui espongono i risultati delle loro attività, vengono contestati sulla base del “sentito dire”.
Così come è paradossale che si fantastichi di nuovi censimenti basati su criteri e strumenti imprecisati, quando abbiamo a disposizione dati validati scientificamente da porre alla base delle nostre decisioni: il censimento del lupo concluso pochi mesi fa in tutta Italia (inclusi i nostri Territori) dalla stessa Ispra, e l’analisi del DNA per monitorare il problema dell’ibridazione tra lupo e cane, che conta ormai dati decennali. Da questo punto di vista, apprezziamo le proposte della Regione Emilia Romagna a favore di una campagna di prevenzione, indennizzi e corretta informazione.
Comprendiamo i dubbi e le paure di una parte della popolazione, ma è solo rafforzando un approccio scientifico, basato su dati certificati, che possiamo venire a capo della questione, senza dimenticare quella maggioranza silenziosa di cittadini che accoglie come un segnale positivo il ritorno di animali selvatici come il lupo, e che ritiene che eventuali problemi debbano essere affrontati con strumenti diversi da doppiette e carabine.
Da parte delle nostre Associazioni, impegnate da decenni sul territorio a livello locale e nazionale, c’è un sincero interesse ad ascoltare, comprendere la situazione e individuare soluzioni efficaci e condivise. Siamo disponibili a qualunque tipo di dialogo, purché ragionevole, tecnicamente fondato e animato da buona fede.
WWF Parma LIPU Sezione di Parma Legambiente Parma”
LETTERA APERTA AI SINDACI