Con l’incubo del caro bollette causato dall’aumento dei costi dell’energia ed il conseguente aumento di tutti i beni di prima necessità, migliaia di persone si stanno riversando sulla rete per trovare l’offerta che gli farebbe risparmiare migliaia di euro.
E questo è quello che sta succedendo, negli ultimi 2 mesi, per gli acquisti di pellet per i riscaldamenti domestici.
Come in ogni momento di difficoltà, numerosi truffatori sono dietro l’angolo facendo leva sia sullo stato di bisogno delle persone, sia sulla loro imprudenza che sulla poca dimestichezza della rete.
Questo è quello che è successo circa un mese fa ad un valtarese che, avendo la stufa a pallet per il riscaldamento della sua abitazione, ha trovato nei fornitori della zona prezzi tali da farlo desistere ad acquistarlo in Valtaro, come ormai faceva da un decennio. Così il valtarese si è messo alla ricerca dell’offerta migliore sui classici siti di acquisto on line, senza trovare nemmeno qui offerte convenienti. Ma per accedere ai predetti siti ha dovuto accettare i cookies e così, dopo essere entrato sul suo profilo social, eccogli apparire varie offerte di vendita di pellet, come se il social sapesse costa stesse cercando, ma in realtà ha solo sfruttato le sue preferenze date nell’accesso ai siti di acquisto on line.
Tra le tante offerte di vendita sul social una ha attirato subito l’attenzione del valtarese poiché il pellet veniva venduto a € 6,50 a sacco, a fronte di un costo medio di € 12,00.
Contattata così la presunta ditta, che si presentava come azienda specializzata nella vendita di pellet e di stufe, il venditore tranquillizzava il valtarese riferendogli che poteva vendere il pellet a prezzo così basso perché erano scorte di magazzino del 2021, anno in cui il prezzo di un sacchetto di pellet da 15kg si aggirava intorno ai 5 euro. Il valtarese, dunque, rassicurato sulla bontà dell’offerta e sulla serietà del venditore, decideva di acquistare 2 bancali di pellet (140 sacchi) pagando con bonifico bancario su carta ricaricabile la somma di € 1800,00. Una volta ricevuto il denaro il venditore però interrompeva ogni comunicazionecon il valtarese senza, ovviamente, spedire la merce.
Il valtarese così ha deciso di denunciare l’accaduto alla Stazione Carabinieri di Borgo Val di Taro. I militari dell’Arma hanno iniziato una serie di indagini, sia bancarie che telefoniche, riuscendo ad individuare 2 calabresi, presunti ideatori e realizzatori della truffa, che sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Parma.
Dato che il fenomeno delle truffe on line è in costante aumento dal 2020, i Carabinieri delle Stazioni della Compagnia di Borgo Val di Taro, già dalle prossime settimane, in sinergia con i Comuni, faranno degli incontri con la cittadinanza per sensibilizzare anziani e giovani sugli acquisti e sulle vendite on line per cercare di ridurre drasticamente questo fenomeno che non lascia immune territori tranquilli come quelli della Valtaro, Valceno e Val Baganza.