Nel suggestivo scenario dell’Acropoli di Atene, Simonetta Cenci, direttore generale di Atelier(s) Alfonso Femia e a Gianmarco Beltrami, direttore marketing e comunicazione del Gruppo Dallara, hanno ricevuto il Chicago Athenaeum Award per il progetto della Dallara Academy.
Gli International Architecture Awards di Chicago Athenaeum del Chicago Athenaeum Museum Of Architecture and Design e The European Centre for Architecture Art Design and Urban Studies sono premi a cadenza annuale, volti a riconoscere le architetture e i programmi urbani più significativi nel mondo, ponendo un particolare attenzione alla progettazione inclusiva, alle soluzioni sostenibili e sensibili alle situazioni locali, sia per le esperienze di nuova costruzione, sia per il riuso e il recupero.
Dallara Academy è un progetto esemplare di condivisioni di intenti e obiettivi tra la committenza, l’ingegner Giampaolo Dallara, la sua famiglia e la sua azienda e Atelier(s) Alfonso Femia, studio di progettazione internazionale che ha ideato e curato la direzione artistica e la direzione lavori dell’opera.
Proprio per la poetica attenzione ai dettagli, per la peculiarità narrativa dell’edificio, la Dallara Academy ha vinto l’International Architecture Award 2022 – The Chicago Athenaeum Museum.
Giampaolo Dallara ha accolto con grande soddisfazione la notizia del premio “Siamo molto felici di questo riconoscimento che rende onore all’ ingegno dell’arch. Femia e del suo studio, al quale con convinzione ci siamo affidati e che così efficacemente ha saputo interpretare lo spirito ed i valori che sottendono alla nostra concezione di impresa. È una grande soddisfazione vedere annoverata la nostra Academy insieme ai più rinomati progetti architettonici al mondo.”
I 150 i progetti selezionati da una shortlist di 650 finalisti saranno esposti dal 9 al 25 settembre in una mostra – “The City and the World” – allestita nella nuova ala del Contemporary Space Athens. “La Dallara Academy è espressione della generosità dell’ingegnere Dallara. Abbiamo interpretato il forte senso di restituzione al suo territorio, attraverso un’architettura di “sentimento”. Colori, geometrie, texture sono finalizzati ad armonizzarsi al contesto e alle persone, l’edificio rivela il suo carattere di paesaggio nel paesaggio” ha commentato Alfonso Femia.
IL PROGETTO
Esito di un concorso a inviti indetto da Giampaolo Dallara, dimostrando, già in fase iniziale, una significativa sensibilità sulla centralità dell’architettura nella vita delle persone, vinto da Atelier(s) Alfonso Femia, la Dallara Academy, è stata inaugurata nel 2018.
L’edificio si rivela, inaspettato, nella geometria e nella “pelle”: inconsueto e permeabile, offre alla vista la collezione Dallara, dalla Miura all’ X19, dalle vetture Sport, nate in collaborazione con la Lancia, alle Indycar che corrono negli Stati Uniti, dai prototipi di Le Mans fino alle serie Formula 3 e Formula E e all’ultima nata, la “Dallara Stradale” ed è autenticamente italiano.
Ma Dallara Academy è, prima di tutto, un omaggio al territorio, al profilo collinare, al colore dei calanchi che si alterna al verde dei boschi.
Celebrazione dell’azienda, della sua storia e della sua cultura, l’architettura è espressione autentica del pensiero di Giampaolo Dallara, già a partire dallo spazio aperto che conduce all’entrata, a livello strada: senza barriere, recinzioni o cancelli, segno di accoglienza e di fiducia.
L’ingresso si apre su un atrio distributivo: il percorso suggerito conduce alla rampa espositiva, confinata da una parete curva trasparente che volutamente lascia indefinito il confine tra dentro e fuori.
La rampa in salita – quasi a simboleggiare il cammino compiuto e le conquiste – testimoniati dalle auto da gara esposte – approda all’Auditorium.
Inglobati al centro della struttura, ammiccanti e visibili da ogni punto dell’edificio, i camini distributivi generano, pur nella loro staticità, straordinari giochi di luce, complice il rivestimento di ceramica diamantata.
I raggi del sole e la luce si innestano e si diffondono dalla diamantatura della ceramica senza seguire alcuna legge: nulla si replica, unicità volubile e affascinante detta
Omaggio alla cultura tecnologica italiana, il progetto architettonico ha preso in consegna a uno a uno i messaggi di Giampaolo Dallara: quello della memoria attraverso la rampa che ospita la collezione d’auto; quello della restituzione di un luogo al territorio con la funzione collettiva dell’edificio; quello culturale con l’attivazione di un corso di laurea magistrale; infine, il progetto del cambiamento e del futuro con l’invito ad “assaggiare” e a sperimentare rivolto agli adolescenti con i Laboratori didattici.
Magistrale interpretazione tecnologica della volontà di abbattere i confini dell’edificio e virtualmente del pensiero, i pannelli di cemento prefabbricato che chiudono la costruzione sul fronte che volge a oriente, si caratterizzano per il decoro ondoso, una eco visiva del movimento e della mutazione, e si trasformano, in corrispondenza alle grandi finestre, in un filtro che lascia passare la luce: mirabile esercizio di architettura e sentimento.
Ogni singolo particolare è pensato ma, a differenza di altre architetture, la Dallara Academy non è “troppo” progettata. Si può uscire dalla traccia, invertire il percorso e mutare la prospettiva: è la trasposizione dell’idea di Giampaolo Dallara, “la voglia di continuare a mettersi in discussione, in questo tempo complicato nel quale, all’evoluzione lineare, si è sostituita una partita intermittente in cui dal dubbio si genera incertezza. E l’unica vera certezza rimasta è il cambiamento”.
Così l’edificio muta continuamente, sottraendosi alla sacralità monumentale tipica di molta architettura contemporanea, lasciando spazio a tutte le visioni del futuro possibili.