Di seguito il comunicato stampa congiunto di Uil Emilia Romagna Segretario Generale Giuliano Zignani – UIL Emilia Segretario Generale Mario Miano – Uiltrasporti Emilia Romagna Segretario Generale Fabio Piccinini, sulla vicenda IREN, la multi utility guadagna esternalizzando i servizi a costi molto più bassi rispetto ai soldi che incamera dai comuni per fare i servizi stessi.
“Due anni di dividendi ricchi, nonostante la crisi pandemica, nonostante nel 2020 i ricavi fossero calati del 13%, dividendi che i sindaci soci sono ben felici di ricevere per raddrizzare i loro bilanci comunali, peccato che il risanamento sia sempre sulla pelle e le tasche dei cittadini.
Sembra che tutti abbiano dimenticato che queste aziende sono nate dalle aziende municipalizzate, che le strutture sono state realizzate con i soldi dei cittadini, e che il loro compito era quello di dare un miglior servizio ad un costo più basso.
PROGETTI CHE QUESTA SOCIETA’ E I PRIMI CITTADINI SOCI MAGGIORITARI HANNO COMPLETAMENTE DIMENTICATO!
Non dobbiamo poi dimenticare come buona parte di questi dividendi derivino anche dalla oramai imperante politica delle esternalizzazioni, niente di male in tutto ciò, se non fosse che sono quasi totalmente fatte per abbattere non i costi del servizio, ma bensì per abbattere il costo del lavoro (ovvero stipendi più bassi e contratti non di settore) e quindi guadagnare sul lavoro degli altri e procurarsi marginalità sul pagamento dei servizi fatto dagli stessi enti pubblici soci.
Ovvero IREN guadagna esternalizzando i servizi a costi molto più bassi rispetto ai soldi che incamera dai comuni per fare i servizi stessi.
INCASSARE SENZA FATICARE AVREBBERO DETTO I NOSTRI VECCHI.
Tutto ciò in un momento di grave crisi a cui potremmo andare incontro, dove ci si dovrebbe aspettare che chi governa le città e le sue società partecipate dovrebbero essere in prima linea per aiutare le famiglie e i cittadini e non vuotargli ulteriormente il portafoglio.
Dobbiamo obbligare questa società e i Sindaci soci a rivedere questa politica scellerata. Dobbiamo obbligarli a ridiscutere e rivedere la politica dei servizi verso i cittadini.
Oggi questa società, IREN, è proprietaria del 51% delle azioni, ma davvero l’abbiamo costruita con l’obiettivo di far arricchire degli azionisti? Noi credevamo che fosse una società al servizio dei cittadini.
Per noi è giunto il momento di cambiare rotta.”