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Il preside dell’IC di Malerba: “chiedo correttezza”. Il nostro impegno ad un giornalismo responsabile.

Dopo la notizia apparsa su vari organi di stampa sull’insegnante condannata, il preside dell’IC Malerba chiede a noi della stampa correttezza. Di seguito il suo comunicato stampa:

Una notizia riportata con un titolo fuorviante che fa apparire un fatto di quattro anni fa come accaduto oggi. Il tutto scatena una serie di commenti di ogni genere via social e domande dirette alla scuola anche da parte chi chi dovrebbe essere in grado di approfondire con meno superficialità il tutto, leggendo l’intero articolo.

Gazzetta Web introduce l’argomento così: “Gli alunni imbrattano i bagni di feci, la maestra li sgrida: denunciata e condannata”.

Il presente storico non è sempre foriero di chiarezza di quanto si vuole narrare: allora una vicenda del 2018 appare come essere, per molti, accaduta ieri e suscita apprezzamenti sicuramente non lusinghieri verso un istituto che negli ultimi mesi ha investito e sta investendo decine di migliaia di euro per mettere a disposizione dei bambini e dei ragazzi una scuola al passo coi tempi.

Il tutto è riferito ad una vicenda giudiziaria di una maestra che si è vista condannata per abuso di mezzi di correzione, protagonista di un rimprovero di quattro anni fa verso alcuni bimbi dell’allora scuola primaria che avevano pensato di rendere i bagni della scuola un ambiente “poco igienico”. Sta di fatto che maestra, alunni, dirigenza e assetto amministrativo di allora non sono più presenti nell’Istituto Comprensivo “Malerba” e l’attuale comunità scolastica vuole sottolineare come tutto ciò che è stato riportato appartenga ad un passato che non trova un benchè minimo riscontro nella gestione attuale.

Le reazioni visibili sui canali social più praticati non hanno fatto che enfatizzare una situazione dalla quale la scuola prende le distanze non solo per la collocazione in un tempo lontano di quanto riportato sul canale web della Gazzetta di Parma, ma anche per l’incapacità di approfondire quel che viene scritto dopo i titoli che servono – come si sa – ad attirare l’attenzione e suscitare sensazione.

“Non escludo, in mancanza di rispetto nei confronti dell’intera comunità scolastica – dichiara il dirigente scolastico Vescovini – di ricorrere a vie legali per la tutela della nostra immagine”.”

Pur non avendo preoccupazioni per un eventuale ricorso alle vie legali, come parmense.net riteniamo l’osservazione rivolta anche a noi e non possiamo che apprezzarla per poter migliorare la qualità della nostra informazione.

Cercheremo in futuro di fare titoli che  non puntino ad ottenere click ma che  siano ispirati da un idea di giornalismo responsabile.

Invitiamo i nostri lettori a non fermarsi alla lettura del solo titolo di un post sui social ma di CLICCARE SULL’IMMAGINE ed APPROFONDIRE LA NOTIZIA, di leggere la notizia con SPIRITO CRITICO e soprattutto di non abbandonarsi a commenti irrispettosi sui social.

 Di seguito il link al comunicato stampa  che abbiamo pubblicato inerente la vicenda.

Docente condannata ad 1 mese e 20 giorni di reclusione perchè ha richiamato gli alunni. Anche il PM aveva chiesto l’assoluzione ma il giudice ha deciso diversamente.

 

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