La Polizia Provinciale, durante servizi di controllo del territorio, ha scoperto un impianto di cattura di animali selvatici abusivo in area golenale all’interno di un’area protetta nel torrente Parma, caratterizzato dalla presenza di una folta vegetazione.
La trappola sequestrata è idonea alla cattura di grossi mammiferi, presumibilmente cinghiali, per un loro successivo utilizzo illecito.
L’ipotesi più preoccupante, ma verosimile, è che la trappola servisse per la cattura di cinghiali vivi, soprattutto giovani, per il loro successivo utilizzo in campi addestramenti recitanti o allevamenti abusivi per finalità di ripopolamento, peraltro vietato, o la macellazione a fini commerciali al di fuori della filiera ufficiale.
La detenzione di cinghiali è assolutamente vietata se non nei casi di allevamento autorizzati dalla Regione con precise prescrizioni e relativi controlli, unicamente a scopo amatoriale o alimentare.
Particolarmente importante è aver impedito la cattura e loro successivo utilizzo senza il rispetto delle vigenti normative che regolano la gestione della fauna selvatica e soprattutto sanitarie in questo periodo di allerta legata alla epidemia di Peste Suina Africana, riscontrata nelle regioni confinanti con la nostra.
La struttura sequestrata e successivamente confiscata dal Servizio Polizia Provinciale verrà utilizzata al fine della cattura di cinghiali osservando le disposizioni del piano Regionale per motivi sanitari, salvaguardia delle coltivazioni agricole e prevenzione degli incidenti stradali.