Il problema delinquenza e bullismo giovanile a Fornovo NON è COLPA DEL GADDA!!!
Non facciamo della scuola, esempio nazionale, di integrazione tra impresa e scuola, un capro espiatorio della situazione fornovese. Sarebbe vero e proprio tafazzismo.
So che questo articolo sarà oggetto di critiche anche forti, ma sono davvero preoccupato perché Fornovo rischia, attraverso la stampa, la demolizione anche di una delle poche cose che funzionano nel paese della val Taro.
L’Istituto superiore Gadda, da diversi anni è polo di attrazione per gli studenti di tutta la provincia. Una scuola che ha saputo invertire l’atteggiamento gregario di studenti e famiglie che li porta a vedere le scuole di città come le scuole migliori, quelle giuste per le loro figlie ed i loro figli. Il Gadda è diventato anche un esempio, per tutta l’Italia, su come dovrebbero essere le scuole del futuro, prova ne è l’arrivo a Fornovo di politici nazionali ed anche di ministri della Repubblica Italiana.
Vorrei che le scuole di provincia, come il Gadda e lo Zappa Fermi, lavorassero insieme per invertire l’atteggiamento da pecoroni di tante famiglie di provincia filo cittadine e riuscissero a diventare poli di attrazione anche per gli studenti di città.
Ma sicuramente, il faro sulla scuola della val Taro, che è stato acceso nei giorni scorsi da un episodio esecrabile avvenuto nei pressi dell’Istituto scolastico due mesi fa, rischia di mettere in cattiva luce l’ottimo lavoro fatto in questi ultimi anni. Un lavoro che ha ridato vita a questa scuola di provincia e speranza alle altre scuole secondarie superiori del parmense.
Una breve descrizione dei fatti: a metà dicembre scorso , due ragazzi hanno subito una pesante aggressione da parte di alcuni giovani tra cui anche dei maggiorenni arrivati da Parma, per dar man forte. Il motivo? Una spedizione punitiva ai danni di uno studente “reo” di aver offeso uno del ”GRUPPO”. Il confronto è stato di quelli da vigliacchi: erano in 6 contro 2. Violenza e pugni hanno provocato, per uno dei due, un pesante trauma facciale che ha necessitato l’intervento dei sanitari della Croce Verde Fornovese ed il trasporto al Maggiore di Parma
Da genitore non posso far altro che esprimere massima solidarietà ai ragazzi aggrediti ed ai loro genitori e chiedere massima la durezza verso coloro che hanno commesso questi reati. Decisa anche la condanna verso le intimidazioni.
Ma su una cosa non ci sto, mettere nell’occhio del ciclone una scuola superiore solo perché si trova in un piccolo comune non lo accetto.
Spesso da giornalista di provincia mi trovo in difficoltà a parlare di episodi di cronaca perchè conoscendo il territorio, ho la consapevolezza che le persone o le attività di cui si parla sono facilmente identificabili. Insomma, parlare di una denuncia dei NAS per un bar in un paese in cui di bar ce n’è solo uno è diverso di parlare di una infrazione di un bar di Parma, è come dire esplicitamente il nome del Bar creandogli un grave danno.
Così mi chiedo, ma non ci sono state aggressioni avvenute a Parma nei pressi di scuole o di fermate di autobus? perchè nessuno ha mai tirato in ballo le scuole in cui quei ragazzi andavano? Sicuramente unire atti di violenza o bullismo ad una scuola non fa bene a quella scuola ed numero degli iscritti per i prossimi anni.
Perchè questi due pesi due misure?
Sappiamo, perchè ce ne siamo occupati anche noi, che il problema giovani a Fornovo è grosso, con articoli come questo, il rischio è quello di individuare un capro espiatorio per non risolvere il problema.
Ma va detto chiaramente, il Gadda con la delinquenza giovanile a Fornovo c’entra poco o nulla.
Quello di cui si parla nell’articolo del quotidiano locale (scritto per altro da una giornalista che leggo volentieri per la bravura e la capacità di individuare notizie interessanti a sostegno dei territori montani del parmense) è solo uno dei tanti episodi denunciati, e non denunciati, nel paese della Bassa Valle. Episodi commessi da gruppi di minori (spesso gli stessi): atti di danneggiamento all’interno di una lavanderia a gettoni usata come Bivacco per giovani che provenivano (anche in questo caso) anche dalla città, automobili danneggiate, furti piccoli e grandi, persone insultate, piccole scorribande per le vie del paese (anche quelle centrali). In tutti questi casi il Gadda non c’entrava nulla. La situazione a Fornovo, per ciò che riguarda i giovani, quindi non è un problema legato alla scuola.
Sarebbe opportuno che l’amministrazione comunale prendesse le difese di questo importante presidio scolastico per gli abitanti dell’ Appennino e mettesse in atto tutte le strategie per tutelare gli studenti di questo Istituto, ed anche la cittadinanza, agendo con forza contro questi giovani. Forse potrebbe anche cercare di rivedere le politiche di accoglienze di comunità educative.
In uno servizio su Rete 4 sulle Gang giovanili a Parma sono gli stessi giovani ad affermare di essere ospiti di comunità educative.
Per formazione personale penso che i ragazzi (di buona volontà) vadano aiutati e che le comunità educative ben gestite siano una risorsa necessaria, se fanno il loro lavoro per passione e non per i soldi.
Ma bisogna fare le cose nel modo giusto ed a Fornovo non è così.
La presenza in paese, in poche decine di metri, di diverse comunità educative, al posto di permettere un percorso educativo e di inserimento in società di ragazzi e ragazze, bambine e bambini rischia, e sta rischiando, di far diventare Fornovo un luogo in cui ghettizzarli. Mancando logicamente l’intento di integrare ed inserire socialmente i giovani in difficoltà. Situazioni del genere rischiano di diventare, o forse sono, un richiamo per altri giovani problematici.
E’ necessario agire in fretta, sicuramente anche attraverso una più forte presenza ed un pronto intervento da parte delle forze dell’ordine.
Questo è da fare prima che i cittadini si auto-organizzino o se ne vadano e soprattutto prima che altri articoli come questo danneggino scuole che stanno lavorando bene per il territorio come il Gadda di Fornovo