Alle ore 20 di ieri, è giunta al numero di pronto intervento 112 la richiesta di aiuto di una ragazza che insieme alla sua amica era stata aggredita dal fidanzato di quest’ultima all’interno del sottopasso, vicino alle fermate degli autobus di Piazza Carlo Alberto dalla Chiesa. La Centrale Operativa, immediatamente, ha inviato sul posto la pattuglia della Stazione di Parma Oltretorrente.
I militari, giunti in prossimità del luogo indicato, hanno notato un piccolo gruppo di giovani di colore che usciva rapidamente dal luogo indicato dalla richiedente ed hanno tentato di procedere al controllo degli stessi, in particolare del giovane avanti a tutti. Lo stesso, alla vista dei militari, gesticolava ed urlava che l’amica e la sua fidanzata stavano bene e che non era accaduto nulla di grave. Nel frattempo accelerava il passo, entrando in stazione cercando di allontanarsi per evitare l’identificazione, aiutato dagli amici.
I militari, capito che il giovane, era il ragazzo che la richiedente aveva indicato come presunto autore dell’aggressione, lo inseguivano per fermarlo. Il giovane, identificato successivamente in un 21enne di origine senegalese, residente in provincia e gravato da diversi precedenti di polizia, dopo una breve fuga arrestava la corsa e rivolgendosi alla pattuglia urlava che non era accaduto nulla e che se queste avvenivano nel suo paese avrebbe ucciso la ragazza.
Subito dopo si scagliava contro il capo pattuglia che riusciva a bloccare i polsi. L’aggressore chiedeva aiuto ai suo amici che afferravano da dietro i militari con il chiaro intento di agevolarne la fuga. La pattuglia benchè aggredita alle spalle continuava a tenere fermo il 21enne che tentava in tutti modi di scappare.
I militari, vista l’inferiorità numerica, chiedevano ai passanti, fermi a guardare la scena, di avvisare il 112 ma nessuno effettuava la chiamata in quanto minacciati dai giovani. A causa della resistenza e dei colpi del gruppo i militari erano costretti a lasciar fuggire il ragazzo che si allontanava salendo velocemente le scale mobili.
Il capo pattuglia, si lanciava nuovamente all’inseguimento, mentre l’altro militare intuita la direzione di fuga, raggiungeva il mezzo per arrivare nelle vicinanze del giovane. Lo stesso convinto di aver seminato i carabinieri rallentava la corsa e si sedeva sui gradini di via Monte Altissimo. Qui veniva raggiunto e immobilizzato dai militari. Anche in questo frangente poneva un’estrema resistenza e tentava nuovamente la fuga spalleggiato ancora una volta dagli amici e dalla fidanzata. A fatica i militari, raggiunti da altre pattuglie, immobilizzavano il giovane e lo conducevano in caserma.
Al termine delle formalità di rito veniva tratto in arresto per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e denunciato per percosse nei confronti della richiedente e trattenuto presso le camere di sicurezza a disposizione dell’A.G.. I militari visitati hanno avuto una prognosi di diversi giorni per policontusioni e traumi frontali. Sono in corso le indagini per identificare i componenti del gruppo.