Dal 2020 ad oggi sono state triturate e trasformate in compost 70 tonnellate di rifiuti verdi. Il presidente Friggeri: «Lavoriamo per una comunità sempre più green»
Settanta tonnellate di rifiuti vegetali in meno nei cassonetti e tanto buon terriccio per orti e giardini. Nonostante l’isolamento forzato causato dalla pandemia, tra il 2020 e il primo semestre del 2021 sono stati diversi i cittadini dei comuni della Pedemontana che hanno approfittato di Composharing, il servizio che fornisce gratuitamente alle famiglie che praticano il compostaggio consulenze e attrezzature a domicilio per triturare sfalci e potature, evitandone così un costoso smaltimento e trasformandoli in una risorsa a costo zero.
Ad oggi sono 758 le famiglie che si sono rivolte a Composharing, attivo nei territori di Collecchio, Felino, Montechiarugolo e Sala Baganza, 28 in più rispetto al 2020. E gli interventi effettuati dai consulenti del servizio in quest’ultimo anno e mezzo sono stati 301, di cui 157 con trituratore, che hanno permesso di riciclare 464 metri cubi di scarti vegetali, pari a 69,6 tonnellate. Numeri che sono andati ben oltre le più rosee previsioni, considerando anche l’impossibilità di pubblicizzare il composta
ggio “dal vivo” con serate informative e dimostrazioni pratiche.
La scelta dell’Unione Pedemontana Parmense di promuovere il compostaggio, si è quindi rivelata vincente, anche in epoca di pandemia. Una promozione iniziata nel 2018 con il progetto partecipativo “Giardini Rifiuti Zero”, finanziato dall’Unione anche grazie a un contributo regionale, ideato da ReteParmaRiusa e al quale hanno aderito Wwf, Legambiente, Consorzio Solidarietà Sociale e Iren. Progetto che è stato poi realizzato dalla società specializzata Esperta Srl, attraverso incontri formativi e dimostrazioni in tutti i comuni dell’Unione, ai quali hanno peso parte più di 150 persone, mentre 450
famiglie che già praticavano il compostaggio hanno risposto ad un questionario per fornire preziose indicazioni, raccolte e inserite in un apposito regolamento approvato dall’Unione e adottato da ogni Comune, in base alle proprie necessità e al proprio territorio.
Da “Giardini Rifiuti Zero” si è arrivati così al servizio Composharing, finanziato in proprio da ogni singolo Comune sempre con il contributo della Regione, e fornito dalla Cooperativa Sociale Cigno Verde. Il cerchio virtuoso si è chiuso, portando tante persone ad avvicinarsi alla buona pratica del compostaggio, che fa bene all’ambiente, ma anche al portafoglio: chi ricicla gli falci vegetali e i rifiuti organici si vede infatti riconosciuto uno sconto sulla tariffa rifiuti.
«L’Unione continua a lavorare alacremente sui temi della sostenibilità e del contrasto ai cambiamenti climatici – sottolinea il presidente della Pedemontana con delega all’Ambiente e sindaco di Montechiarugolo Daniele Friggeri –. Ci stiamo adoperando per predisporre una strategia di politica ambientale unitaria con il futuro PAESC, il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima, ma siamo impegnati anche in progetti europei come Transit, per promuovere una mobilità più sostenibile. Stiamo insomma percorrendo una strada per rendere le nostre comunità sempre più green».
Guardando ai dati sulla raccolta differenziata, infatti, tutti i comuni dell’Unione Pedemontana viaggiano su percentuali tra l’80 e il 90 per cento. Un risultato che li colloca ai primi posti a livello provinciale.