Ieri anche la Valmozzola è entrata nell’orbita di Parma 2020, capitale europea della cultura, protagonista di un evento organizzato e gestito dall’amministrazione comunale nelle persone dell’assessora alla cultura Beniamina Carretta e del sindaco Claudio Alzapiedi, con la collaborazione dei volontari della Protezione Civile e della pro-loco che si sono occupati della logistica e degli ingressi dei visitatori (igienizzazione delle mani, misurazione della temperatura corporea, registrazione delle presenze, etc.).
Erano previste la visita guidata al Mulino del Groppo, detto anche del Rosso o dei Mercati, in località Mercati, appunto, e la proiezione del documentario “La rocca nella roccia” nella sala civica comunale di Mormorola.
Proprietà della famiglia Riccoboni e parzialmente in comodato d’uso al Comune di Valmozzola, il mulino è stato oggetto di un accurato restauro realizzato con i fondi dell’Unione Europea, che ne ha consentito la valorizzazione. Dopo il saluto del primo cittadino e dell’assessora Carretta, Stefano Riccoboni ha illustrato sia la parte storica che il funzionamento del mulino, prima di guidare i numerosi partecipanti all’interno dello stesso per mostrare gli ingranaggi in azione (visita rigorosamente contingentata per garantire il distanziamento ed evitare gli assembramenti).
Fino all’inizio del XX sec., lungo il torrente Mozzola, il numero dei mulini attivi e abitati era piuttosto consistente. La scarsa documentazione in merito rende difficile ricostruirne con precisione la cronologia, ma, nello specifico, il Mulino del Groppo risulta presente già nei documenti catastali del 1824 voluti da Maria Luigia, almeno nella sua parte più antica; altre aggiunte sono state poi realizzate fino agli anni ‘970.
Il gruppo dei visitatori si è quindi trasferito nella sala civica comunale, a Mormorola, per la seconda parte dell’evento. L’ingresso è stato consentito soltanto a chi si era prenotato, in osservanza alle normative vigenti in materia di distanziamento e assembramenti. Qui è stato proiettato un filmato documentario sulla Rocca di Gusaliggio realizzato nel febbraio 2020 da Umberto Sani, Pietro Ponghellini con la consulenza storica di Andrea Conti. Proprio quest’ultimo lo ha introdotto fornendo alcune informazioni sul castello Pallavicino e i principali eventi ad esso legati.
Il personaggio di Oberto (o Umberto) II Pallavicino, detto “il Grande” è stato uno dei maggiori esponenti nobili della valle nel XIII sec. e prezioso alleato dell’imperatore Federico II di Svevia. Prezioso in quanto unico ghibellino in territorio prevalentemente guelfo, quindi situato in area geografica strategica, in quanto a ridosso del passo della Cisa, collegamento fondamentale verso la costa tirrenica. In area italiana, Oberto ricopriva un ruolo di notevole importanza per l’imperatore. Personaggio ambizioso, il nobile Pallavicino non intendeva trascorrere molto tempo isolato nel suo curioso castello aggrappato al grosso sperone di roccia a strapiombo sul torrente Mozzola. Tanto più che la valle non costituiva un’arteria viaria primaria nel territorio circostante. Eppure, è proprio lì che sarebbe morto, solo e in disgrazia e per di più cieco da un occhio. Il momento della decadenza del castello inizia ancora prima della morte di Oberto, ma fino alla metà del XIX sec., per quanto malridotto, continuò a sovrastare quel tratto di vallata, tra alterne vicende e alterne proprietà. Ne sono testimonianza vari dipinti, disegni ed acqueforti fino al 1850 circa. Da questo momento in poi, il maniero venne utilizzato come cava, smontato a poco a poco dagli abitanti della valle che ne utilizzarono le pietre per costruire altri edifici. È altamente probabile che alcune di esse siano state utilizzate per il mulino del Groppo. Oggi il terreno in cui si trovano i pochi ruderi del castello appartiene alla famiglia Sozzi (Vito, Isabella, Roberto, Giorgio) e Bondi Mirella.
Il filmato ha mostrato immagini suggestive della rocca, della vallata, del torrente, oltre che importanti documenti e immagini, commentate dalle voci narranti. Il DVD sarà disponibile su richiesta, telefonando in Comune (0525 67114) ad Andrea Conti a partire da lunedì 10 maggio 2021.
Grosseschwäne
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