Artigianali o industriali, di cioccolato fondente, al latte o bianco, è possibile elencarne di mille tipologie con varianti che soddisfano dai più piccoli ai più anziani. ’uovo che, a partire dalle culture antiche rappresenta il simbolo per eccellenza di Rinascita e Vita viene avvicinato dalla comunità cristiana alla festa della Pasqua. Ma, come nasce questa tradizione? E, cosa significa regalare un uovo di Pasqua?
Con l’equinozio di primavera la terra rinasce, genera nuova vita e per questo, da sempre, popoli lontani e diversi tra loro hanno propiziato e celebrato, con feste e riti carichi di simbologie, questo passaggio che vede il freddo inverno lasciare il posto a stagioni più miti.
Riti e divinità diverse ma stesso simbolo: l’uovo. Per i persiani era buon costume donarlo a primavera, a Roma seppellirne uno colorato di rosso rappresentava un gesto di augurio, per gli antichi egizi era l’origine di tutto e il fulcro dei quattro elementi da donare in sacrificio agli dei.
La scelta dell’uovo non è casuale: fuori dagli allevamenti intensivi, la natura prevede che le galline depongano uova in minor quantità nei mesi più freddi e bui rispetto a quelli più miti. E dunque, l’inizio dell’intensa produzione da parte dell’animale segna l’arrivo del periodo più caldo e luminoso.
Le origini dell’uovo di cioccolato sono poi da ricondurre al re Sole, Luigi XIV, che per primo, a inizio Settecento, fece realizzare un uovo di crema di cacao al suo chocolatier di corte da regalare al posto delle, ormai inflazionate, uova d’oro.
Dal settecento ad oggi, la bravura di cioccolatieri e degli industriali ha permesso la produzione di tipologie sempre più particolari, spesso arricchite con sorprese ed ingredienti ricercati. Insomma delle Vere e proprie opere d’arte capaci di lasciare chiunque a bocca aperta.