Non c’è solo il controllo del territorio, il servizio di pronto intervento ed il contrasto ai retati nella quotidianità dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Borgo Val di Taro.
L’attenzione verso i più deboli ed indifesi è sempre la priorità dei militari dell’Arma sia che si tratti di tutelare gli esseri umani, gli animali o l’ambiente.
A dimostrazione un caso singolare successo nella tarda serata di ieri.
Erano le 22:30 quando la pattuglia del Nucleo Radiomobile era impegnata nel controllo del territorio nel capoluogo valtarese e si è accorta della presenza di un amico a quattro zampe che si aggirava nelle vie del paese senza essere accompagnato da nessuno e senza nemmeno collare. L’amico a quattro zampe era un rottweiler di grossa taglia.
I carabinieri così, sia per tutelare il cane che i cittadini che potevano incontrarlo, si avvicinavano con l’autoradio ed il rottweiler, anziché scappare, si accucciava davanti l’autovettura militare.
Nonostante la razza “pericolosa”, i carabinieri scendevano dall’autovettura e raggiunto il cane lo accarezzavano per tranquillizzarlo, tenerlo vicino e cercare di capire se fosse scappato a qualcuno.
Veniva così contattata la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Borgo Val di Taro per comprendere se fossero arrivate segnalazioni sullo smarrimento di un cane, ricevendo però risposta negativa. Fallito questo tentativo i militari dell’Arma valtarese contattavano il servizio veterinario ricevendo però come risposta la disponibilità per un intervento solo la mattina successiva.
Senza perdersi d’animo i carabinieri decidevano così di adottare il cane fino all’arrivo del servizio veterinario o del proprietario, ma bisognava trovare un escamotage per portare quel l’amico a quattro zampe presso la Caserma di via Molinari. Il rottweiler rispondeva perfettamente agli ordini dei militari (seduto, vieni), quasi fosse un perfetto soldato, ma non voleva assolutamente salire sui sedili posteriori dell’autoradio. Così, senza perdersi d’animo un carabiniere decideva di andare a piedi in caserma seguito dal cane che lo affiancava a passo di marcia, mentre l’altro militare li scortava da dietro con l’autoradio.
Arrivati in caserma i militari gli davano da bere ed ancora da mangiare ed il fido cagnolone, ormai quasi arruolato, si accucciava accanto la scrivania del militare di servizio e passava la notte tenendogli compagnia.
La mattina successiva arrivava in Caserma il veterinario che, con il lettore di microchip, riusciva a risalire al proprietario: un uomo di Fidenza.
I Carabinieri così rintracciavano l’uomo che diceva che il cane era stato affidato ad un partente della Valtaro e che era riuscito ad uscire dalla villetta trovando il cancello aperto senza poi farne rientro.
In tarda mattinata così, arrivato il padrone, i carabinieri glielo riaffidavano.