Nella giornata di ieri i Carabinieri della Stazione di Bedonia, a conclusione attività d’indagine, hanno denunciato per truffa 4 persone residenti tra le province di Napoli e Brescia.
I quattro, 3 uomini ed una donna, con diversi compiti sono riusciti con artifizi e raggiri ad impossessarsi della somma di circa 6 mila ai danni di una 56enne residente a Tornolo.
La donna ad inizio dicembre ha presentato, una denuncia per truffa, presso la Stazione Carabinieri di Bedonia.
Nella circostanza ha raccontato che due giorni prima a seguito di difficoltà riscontrate nell’effettuare delle operazioni finanziarie sul sito di Poste Italiane, ha ricevuto un messaggio contenete un link.
Nel testo, ovviamente non inviato da Poste Italiane, veniva richiesto di accedere al link, che riportava su un falso profilo delle poste, e di inserire manualmente i dati mancanti delle carte bancomat a lei intestati.
Subito dopo l’inserimento, ha ricevuto una telefonata da un uomo che l’avvisava che da li a poco avrebbe ricevuto una serie di messaggi e che non doveva farci caso in quanto erano delle semplici operazioni per ripristinare il funzionamento del sito.
Dopo poche ore per verificare che tutto fosse in regola ha effettuato un accesso sul conto corrente accorgendosi che le era stata sottratta, con due diversi bonifici, la somma di 6 mila euro.
Le indagini hanno consentito di identificare i beneficiari delle somme, gli intestatari dei numeri telefonici da cui è stato inviato il non veritiero messaggio contente il link e da cui ha ricevuto la telefonata.
CONSIGLI PER EVITARE LE TRUFFE ON LINE
Con l’occasione, si invita a porre attenzione prima di tutto ai siti dove si effettuano gli acquisti ed a verificare la reale esistenza del bene.
Generalmente i prodotti di ingente valore pubblicati con tariffe molto inferiori al prezzo di mercato devono far sorgere qualche dubbio.
Inoltre diffidare sempre di email o messaggi, ancorché anticipati da contatti telefonici, poiché spesso mirano al furto di dati personali.
Questa tipologia di attività predatoria, detta “Phishing”, con cui vengono chiesti dati bancari o personali, è prodromica all’impossessamento di nomi utente e password utili a sottrarre denaro, proprio come è successo in altre truffe scoperte dai Carabinieri nei giorni scorsi.