Come già anticipato in un precedente articolo del 10 gennaio scorso, questa mattina si è tenuta la consueta commemorazione dell’eccidio del Dordia a Varano de’ Melegari. Una delle novità di quest’anno è che il ricordo è andato, se pure un po’ marginalmente, anche ad altri episodi simili verificatisi in quello stesso periodo, in particolare a Varano Marchesi.
La fase principale della commemorazione ha avuto luogo nella palestra di Varano Mel., dove è confluito il corteo partito dallo spiazzo antistante il municipio, accompagnato dalla banda. Tra i numerosi partecipanti, una cospicua rappresentanza degli Alpini di Varano e cinque sindaci dei Comuni della valle, oltre al “padrone di casa”, Giuseppe Restiani.
E proprio il primo cittadino varanese ha aperto la cerimonia, salutando l’adunanza che affollava gli spalti con un discorso sull’importanza della memoria storica degli eventi e di ciò che la Resistenza ha rappresentato; ha inoltre rimarcato la necessità che i valori di allora continuino ad essere, oggi, una bussola ineludibile.
A seguire, il presidente dell’ANPI di Varano, prof. Daniele Pompignoli, ha fatto gli onori di casa con una breve introduzione in cui ha presentato gli ospiti: il prof. Marco Minardi, Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Parma, Gabriella Gotti, titolare del progetto “Memorie in cammino” della Fondazione Cervi di Gattatico (RE), e Gianpaolo Cantoni, vicesindaco di Medesano e vicepresidente della Provincia di Parma. Prima che prendessero la parola, la prof.ssa Simona Anelli ha ringraziato a nome dell’I.C. “Valceno” il prof. Minardi, il prof. Pompignoli e il sig. Gherardi con una lettera ed un libro.
I tre ospiti hanno risposto alle domande poste dagli alunni di terza media del succitato istituto scolastico, elaborate sulla base di un laboratorio di due incontri tenuto a dicembre 2019 dallo stesso prof. Minardi (anche questa una novità rispetto alle precedenti edizioni) e di un intervento di Pompignoli e Gherardi. Si è parlato di Resistenza, di rastrellamenti nazifascisti, dell’ultimo inverno di guerra, quando i nazisti, in ritirata, cercavano di avere le spalle coperte in Pianura Padana e quindi, consapevoli che la primavera avrebbe portato alla disfatta definitiva, avevano messo in atto una serie di feroci rastrellamenti sia sull’Appennino che nelle campagne romagnole. Interessanti anche i dettagli sui bambini e i ragazzi, del cui ruolo di aiuto ai partigiani si parla generalmente poco. Cantoni ha riferito alcuni ricordi di suo padre relativi a quanto accaduto in quel frangente a Varano Marchesi.
Gabriella Gotti ha delineato un quadro sintetico quanto efficace della situazione nella campagna romagnola ed ha tenuto a sottolineare il legame della Base della Fondazione Cervi con il Comune e l’ANPI di Varano de’ Melegari.
Al termine degli interventi, incorniciati dal commento sonoro di Adolfo e Marco Bonnini, Riccardo Dodi e Giacomo Ferrari, è stato letto il racconto dell’eccidio del Dordia. Tra la narrazione e la lettura dell’elenco dei nomi delle vittime, gli alunni, coordinati dalla prof.ssa Elena Cignoni, hanno mimato la fucilazione con una scena toccante e di grande effetto. Alcuni interpretavano il ruolo dei partigiani, altri i nazifascisti avvolti in un lenzuolo bianco. Dopo lo sparo, i militari sono usciti di scena, mentre le vittime sono rimaste a terra. L’oratore ha quindi letto i nomi dei giovani uccisi e al termine, i militari sono rientrati, hanno gettato a terra lenzuolo e fazzoletto nero, hanno aiutato i partigiani ad alzarsi ed hanno donato loro un fiore. Tutti schierati insieme, hanno intonato il canto partigiano “Bella ciao”, accompagnati dai musicisti e seguiti da gran parte del pubblico.
Sorge spontaneo un apprezzamento sincero per i 14 studenti che con impegno e serietà hanno partecipato alla commemorazione, facendo del loro meglio e rinunciando al legittimo riposo del fine settimana.
Le giovani dell’ANPI di Varano hanno quindi concluso la cerimonia leggendo brevi riflessioni sull’importanza e l’attualità di “Bella ciao” oggi, con interessanti considerazioni sull’inutilità di certa polemica politica e sull’universalità dei valori rappresentati dal canto partigiano.
La commemorazione è proseguita nel pomeriggio, alle 14:30, con la camminata fino al monumento ai caduti dell’eccidio presso il rio Dordia.
Grosseschwäne