“Due amici si danno un appuntamento una sera per parlare di quanto sia bello vivere nei borghi, lontano dalla città, dalle strade trafficate e dal caos di posti con così tanta gente e smog che manca il respiro. … e nel discorso entrano in gioco: i filosofi greci, Kant, Rousseau, Voltarie, San Benedetto, San Tommaso Moro e Sant’ Agostino. ”
Così potrebbe iniziare questo nostro articolo se non che questi due amici, Brunello Cuccinelli e Andrea Pontremoli, non sono al bar ma nella suggestiva chiesa sconsacrata di San Francesco a Bardi in provincia di Parma. Il paese che Pontremoli ama, in cui vive con la famiglia e di cui è giovane sindaco una delle figlie. Davanti a loro centinaia di persone.
Tra loro il gotha dell’imprenditoria locale: Gianpaolo Dallara, Nelso Antolotti, Renato Oppimitti, Bercella, Moglia e tanti altri.
Tutto questo è avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato 4 maggio ed è stato davvero bello esserci perciò che si è imparato ma anche per il modo in cui è stato raccontato. Piacevole ed allegro. Tante anche le risate strappate, al pubblico dall’ anfitrione ed il suo illustre ospite, parlando di cose serie e dei personaggi più diversi da: Sant. Agostino a Jeff Bezos (mr Amazon, l’uomo più ricco del mondo).
Per chi non lo conoscesse (ma sono in pochi ) Brunello Cuccinelli è il re del cachemire. Definito come uno degli uomini più ricchi di italia (il suo patrimonio è stimato in miliardi di euro), la sua azienda fattura più di 500 milioni all’anno.
Andrea Pontremoli lo conosciamo tutti, anche se per ciò che mi riguarda ogni giorno ne scopro un nuovo tassello, come il fatto che fosse anche membro del CDA dell’impresa di Cuccinelli.
Ma veniamo all’argomento della serata: la bellezza di vivere in Appennino, in un paese come Bardi, Varano, Solomeo (il paese di Cuccinelli) e tanti altri.
Brunello ha raccontato della sua vita contadina. Per chi la vede da fuori una vita di stenti (erano in 14 ed il papà faceva il contadino, non aveva elettricità nè acqua corrente), ma per lui la vita è diventata triste quando si sono spostati a vivere in città,in una scatola (l’appartamento). Perchè il babbo (come dice lui) aveva deciso di diventare operaio. “Quando il babbo ci ha portato a vivere in città, perchè da contadino è diventato operaio, il lavoro era meno amabile… Lì ho pensato che dobbiamo lavorare per la dignità dell’essere umano” queste le sue parole.
Ma la terra, il mondo contadino e la sua bellezza non li ha dimenticati.
Ha studiato da geometra …e non era dei più bravi. Durante gli anni delle superiori si è avvicinato alla filosofia ed all’umanesimo.
Ed ha scoperto che il suo pensiero non era stupido, perchè lo diceva anche Rousseau :<<le nostre città sono difficili da vivere abbiamo bisogno di tornare nei borghi, ridiscutere e progettare l’umanità>>
Da lì è nato il suo sogno (realizzato anni dopo): << che l’impresa facesse profitti con etica, dignità e morale, non recando danni all’umanità>> o per lo meno recandone il meno possibile.
Non sono mancati forti ed intensi accenni alla spiritualità fino a raccontante di quando ha fatto smettere di piovere, prima di un evento per lui importante, chiedendo l’intercessione degli alti prelati della zona in cambio della ristrutturazione di un monastero… ED HA SMESSO DI PIOVERE.
[Qui di seguito il primo pezzo andato in onda nel TG Parmense di Lunedì 6 maggio alle ore 19.00 sul canale 88 (Radio Tele Appennino Parma). Più sotto alcune immagini della serata]
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