Oggi nel nostro paese esistono una formazione di serie A, quella di tipo umanistico-scientifico e liceale, ed una di serie B, quella tecnico-professionale, così come esiste una contrapposizione tra scuola e impresa.
Contrapposizioni che è stato possibile superare in due scuole dell’Emilia Romagna. Due scuole che vogliono fare scuola. Fare scuole alle imprese ma soprattutto alle altre scuole superiori. Una delle due si trova in provincia di Parma ed l’IISS Gadda di Fornovo.
Di questo si è parlato, mercoledì 16 gennaio, in un convegno dal titolo “L’apprendistato di primo livello . Esperienze e futuro tra teoria e pratiche.”
A sancire l’importanza dell’argomento per le imprese di Parma e provincia è il luogo in cui si è svolto l’evento: Palazzo Soragna sede dell’Unione Parmense degli Industriali (UPI).
Gli interventi della preside del Gadda Margherita Rabaglia, del’imprenditore Franco Bercella e della rappresentante della Dallara Automobili sono state testimonianze gradite.
Particolarmente interessante l’intervento di Cesare Azzali (Direttore dell’UPI) che ha spiegato come sia necessario prepararsi al futuro, perchè: “le nuove tecnologie non stanno dando vita ad una nuova parte della storia, ma hanno dato vita ad un’altra storia.” queste le sue parole.
Un’altra storia in cui i robot si stanno sostituendo agli uomini, in cui la presenze dell’uomo è sempre meno necessaria, sia nel settore produttivo che in quello dei servizi.
Per preparaci dobbiamo puntare sulla formazione, una formazione diversa dalla attuale. Una formazione in cui esperienza, tecnica e professionalità hanno un ruolo fondamentale.
L’apprendistato di primo livello è una delle strade da percorrere perchè, in questo nuovo mondo, servono sempre più tecnici e professionisti.
Un percorso scolastico che attualmente sembra osteggiato dalle scuole, perchè lo reputano una formazione di serie B, e dalle imprese perchè lo reputano una perdita di tempo che non genera profitto.
Stefano Versari, Direttore Generale dell’Ufficio scolastico Regionale, ha parlato della difficoltà di far passare questo messaggio nelle scuole, perché tanti insegnanti hanno storto il naso, ritenendo che un percorso in cui una parte importante dell’orario scolastico, sia trascorso in azienda non permetta una buona formazione.
La cosa stupefacente è che i dati mostrano come gli studenti che hanno sostenuto l’esame di maturità dopo il percorso di apprendistato di primo livello, hanno ottenuto risultati uguali, se non migliori, di quelli che hanno fatto solamente attività scolastica.
Sempre il dirigente della regione ha fatto capire con due cifre quanto sia importante la formazione secondaria superiore basata sulla formazione tecnico-professionale. Nella provincia di Bologna ogni anno vanno in pensione 1000 tecnici che ma “ne vengono sfornati dalle scuole solamente 200”.
Quindi, solo in provincia di Bologna ci sono, potenzialmente, 800 posti di lavoro vacanti.
Inoltre le ricerche in proposito mostrano che la formazione in ambito lavorativo,anche per gli universitari, incrementa notevolmente le competenze trasversali dei giovani. Quelle competenze che, riprendendo le parole di Azzali, “gli insegnano a stare al mondo”.
Un ultimo risultato, non di secondaria importanza, sta nel fatto che, chi porta avanti questo percorso ha un’elevata possibilità di trovare lavoro appena conseguita la maturità e proprio nelle aziende in cui ha fatto l’esperienza di apprendistato di primo livello.
Quello che è accaduto a due ragazzi che abbiamo intervistato sulla scalinata di Palazzo Soragna.
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