Il 19 febbraio di quest’anno il quotidiano locale, sulla base di una inchiesta di Federconsumatori accusava il comune di Bore di essere il comune con gli avelli per i defunti più cari di tutta a provincia.
Nel titolo si leggeva ” CARO CIMITERI Stesso servizio ma enormi differenze di prezzo“.
Il problema è, come potrete leggere in seguito, che i servizi sono diversi ed il prezzo non è corretto.
Le cose sono così diverse dalla realtà che ho fatto anche io (per la gioia di chi mi vuol male 🙂 ) un pensierino alla possibilità di prendere un avello a Bore.
Abbiamo così deciso di imboccare le nostre strade appenniniche per raggiungere Bore e capire come stessero effettivamente le cose. Un viaggio lungo ma piacevole per panorami, tempo terso ed aria pulita, ma soprattutto per la bellezza dei nostri territori più alti.
Al nostro arrivo abbiamo trovato un sindaco, Fausto Ralli, ancora combattivo nonostante abbia ancora solo un anno di mandato da sindaco.
Il primo cittadino inizia subito attaccando l’attuale modo di fare informazione acchiappa click, basato sulla ricerca della polemica, spesso senza approfondire i temi. Un modo di comunicare (perchè non si può parlare di giornalismo) che è fortemente influenzato dalle dinamiche e dalle modalità dei social network.
Ralli non se la prende con il quotidiano locale ma con le associazioni che tutelano i cittadini dicendo:
“Lecito, fanno il loro mestiere… a difesa dei cittadini e della “aggressioni” che fanno ai loro cittadini… e di questo parliamone…. è ora di iniziare a sfatare questa roba qua stiamo andando in una direzione che non va bene…. Non si sbatte il mostro in prima pagina perché non va bene. Perché questi signori che si vogliono erigere a tutela del consumatore” hanno diritto a “tanto di cappello se lo fanno bene.” ma questo non è il caso “… le inchieste si fanno bene.. si telefona in comune e ci si informa bene”
Infatti il sindaco precisa che, sebbene per gli altri comuni sia stato scelto il prezzo minimo degli avelli, per Bore è stato scelto quello massimo di “2.200 invece di 1.600. … e già questo metterebbe Bore tra gli ultimi comuni della provincia” precisa arrabbiato.
“…ma a questo si aggiunge che noi diamo a cittadini una concessione di 99 anni invece dei 25, 30 o 40 degli atri comuni”
Quindi i 1600 dovrebbero essere divisi per 3 o per 4, con un prezzo ad avello sotto ai 600 euro.
Voglio finire questo pezzo con la seguente affermazione di Ralli “…ma così non ci stò! non bisogna sbattere un mostro in prima pagina” specie quando non c’è nessun mostro!