Valmozzola, Sala Civica – 25 aprile 2018. Presentazione del libro sulla resistenza Umberto e Wanda di Stefano Salteri nipote dei due coniugi. Da Milano sui monti del Parmense per difendere la patria con la resistenza Cattolica.
Uno scrigno di documenti, del comandante della seconda Brigata Julia Umberto Pestarini durante gli anni della lotta per la liberazione sulle montagne della Val Taro tra Berceto e Valmozzola, rimasti gelosamente custoditi in soffitta per settanta anni dalla famiglia, sono portati alla luce in un libro dal titolo “Umberto e Wanda”, presentato il XXV aprile nella sala civica di Valmozzola.
“Vivono nel Milanese, lui cattolico di origine greca rappresentante di commercio, va sui monti a combattere con la resistenza Cattolica, lei Wanda Vivanti figlia della borghesia ebrea, senza documenti falsi, vende braccialetto in pelle proprio ai tedeschi per procurasi i soldi per far crescere i loro due figli Ugo e Marilù. Scrive toccanti e ansiose lettere “Per Umberto per favore”tutte recapitate, ma senza risposte”. Marilù la figlia del Comandante quasi novantenne era presente insieme ad una ventina di parenti, tra nipoti e pronipoti.
Sono intervenuti il Sindaco Claudio Alzapiedi, ringraziando i presenti, e ricordando il non banale contributo delle donne nella lotta per la liberazione, Maurizio Carra del Museo della Resistenza per la ricostruzioni storica delle formazione partigiane di quei giorni. La custode del prezioso scrigno contenente i ricordi delle battaglie e di molte sofferenze, di una famiglia divisa dalla guerra, è stata la nipote del Maggiore Umberto, Flavia Salteri.
L’autore del libro Stefano Salteri, aiutato dal cognato Mario, dalla sorella Sara, dalla moglie Giovanna e dal cugino Umberto Pestarini, l’erede che ha preso il nome del nonno estroverso, con pazienza ha ricostruito gli scritti del nonno scoprendo forti e contrapposte dinamiche politiche. Da Don Camillo e Peppone.
Importante è stato il contributo del clero dato alla resistenza, principalmente nella nostra provincia. Molti gli eroi partigiani celebrati, ma altrettanti o forse di più sono le figure eroiche ancora da raccontare e portare alla luce.