[a fondo articolo un video con le immagini del tentato furto]
Tentativo di furto con scasso la notte scorsa nella parrocchia di Santa Maria Assunta a Fornovo.
COSA E’ AVVENUTO
Questa mattina il parroco di Fornovo don Mario, che come consuetudine, poco prima delle 8:00, ha aperto il portone per permettere l’accesso alla chiesa ai fedeli, dopo aver salutato i bambini del piedibus che attendevano i compagni prima della partenza verso scuola, ha notato alcuni pezzi di legno davanti all’antico portone. Cercando di capire cosa fosse successo si è accorto della presenza di segni di scasso sui due portoncini ai lati nord e sud della meravigliosa pieve romanica fornovese.
Fortunatamente le tecniche anti-ladro del passato, non legate a chiavi o ad altri marchingegni ma semplicemente a grossi e forti i catenacci e potenti cerniere, hanno permesso di evitare l’accesso alla chiesa da parte dei malviventi.
ALCUNI DEI FURTI PRECEDENTI
Già in diverse occasioni la pieve fornovese è stata oggetto di spiacevoli visite da parte di delinquenti:
- l’ultima volta lo scorso, nei giorni attorno a pasqua. Durante il giorno qualche delinquente, è riuscito a forzare il portoncino a vetri della canonica per introdursi nello studio del parroco don Mario e a prendere i soldi delle offerte e quelli raccolti tra i fedeli per il regalo al neosacerdote don Massimo.
- anni prima era stata la volta del furto di alcuni quadri del ‘600 dalla cappella dedicata alla Madonna così. La cappella era stata restaurata negli anni ottanta grazie al contributo della famiglia Moratti (quella dell’Inter). In tale occasione la parrocchia ha deciso di dotare di impianto d’allarme la cappella. L’impianto è
attivo anche durante l’orario di apertura della chiesa
- ancor prima era stata la volta dei porta lampada lungo la navata centrale, alcuni dei quali erano stati recuperati dai carabinieri, a pochi chilometri da Fornovo alcuni anni dopo. Furono ritrovati al Mercante in Fiera la fiera dell’antiquariato che si tiene alle Fiere di Parma ogni anno.
- ma il furto più famoso è quello dell’angelo che sosteneva il cero Pasquale che si trovava affianco leggio sotto all’altare. Una pregevole ed antica scultura lignea del ‘600 a misura d’uomo che aveva un valore molto superiore ai cento Milioni di lire (ai tempi del furto il valore di un bel appartamento) . Purtroppo l’opera d’arte non è mai stata ritrovata.
UN CHIESA VICINA AGLI ULTIMI
Anche in una società come quella moderna, che ci ha abituato a spare contra la chiesa ed alle sue istituzione, è doveroso indignarsi per gesti come questo.
E’ GIUSTO mettere in luce anche il grande lavoro caritatevole che si fa ancora oggi tra le mura di storici edifici come la pieve Fornovese. Chi la frequenta sa ( e spesso fa) quanto bene vi si faccia, quanti bisognosi bussino alle sue porte per chiedere aiuto: chi umilmente e con riconoscenza; chi con modo aggressivo, pretenzioso, a volte cattivo… ma anche loro (forse troppo spesso) lo ricevono.
Un piccolo esempio di impegno verso gli ultimi, ma è solo uno dei tanti, è quello che dà l’associazione San Francesco (associazione fondata in ricordo della indimenticata Anna Tanzi). L’associazione in un solo anno ha raccolto più di 14.000 euro per i bisognosi e lo ha fatto rivendendo oggetti che altrimenti sarebbero finiti nell’ immondizia (quindi facendo anche un servizio all’ambiente … o meglio al creato come direbbero i fedeli).
L’ATEISMO, CULTURALMENTE DOMINANTE, E’ IN PARTE MANDANTE DI QUESTO FURTO?
Sarebbe davvero il momento di smetterla di vedere (come fanno oggi tanti mass-media) solo le infinitesime cose negative: della Chiesa, dei suoi presbiteri e dei suoi laici.
Forse questo fa in parte da sostegno psicologico a chi manca di rispetto ai luoghi sacri. Perchè si sparge in giro a piene mani l’idea che non ci sono luoghi sacri.
Un tempo si diceva “prenditela con i fanti ma lascia stare i santi”. Oggi i mass media mettono fortemente in discussione anche i santi quindi, per il sentir comune, non è c’è nulla di dissacrante nemmeno nel rubare in Chiesa.
Sarebbe bello far vedere che gli si è riconoscenti per l’immenso e quotidiano servizio di aiuto al prossimo che svolge in silenzio (come da richiesta del Vangelo), ed un modo potrebbe essere anche quello di mostrarci indignati per gesti come questo.