Fornovo si difende dal rischio alluvione fiume Taro

Fornovo Taro si protegge dal rischio alluvione del fiume Taro Sottoscritto in Municipio un accordo pubblico-privato per lo studio di un progetto di sicurezza idralica rispetto ambientale e riqualificazione dell’area produttiva

Fornovo si difende dal rischio piena del fiume Taro, dando priorità al lavoro nel rispetto di ambiente e territorio.

Martedì 27 febbraio nella Sala Consigliare del Municipio di Fornovo è stato firmato un accordo biennale pubblico-privato per difendere dal pericolo di alluvioni la zona artigiane – industriale sulla sponda destra del fiume, tra il ponte della strada provinciale 357 e quello della linea ferroviaria Fornovo-Fidenza, mappata come area di espansione fluviale.

L’ultima piena è stata quella del dicembre scorso, quando durante la notte si sono arginate al meglio le acque, scampando per centimetri, ad una inondazione dell’area produttiva.

Oltre alla memoria diretta del novembre 1982 quando il fiume si mangiò le arcate dei due ponti, stradale e ferroviario, la storia ci ricorda la piena del luglio 1495 quando una improvvisa piena salvò Carlo VIII dalla disfatta nella battaglia del Taro, cambiando le sorti dell’Italia e d’Europa, senza dimenticarsi la tragedia del novembre 1652, quando oltre cento persone vollero a tutti i costi tornare dalla Fiera di San Martino, attraversando il fiume in piena con un barcone.

Una sponda quella a lato destro del fiume a Fornovo, che ospita numerose attività produttive con oltre 1.500 occupati, servizi pubblici e futuri sviluppi su un’area di 220 mila metri quadri dove sorgeva l’ex raffineria in fase di bonifica.

Lo studio per un intervento di messa in sicurezza idraulica e di riqualificazione urbanistica, ambientale, con coinvolgimento degli Enti Autostrada e Ferrovie, è stato sottoscritto dall’Assessore Regionale Paola Gazzolo, da Emanuela Grenti Sindaco di Fornovo, da Sergio Peri della Provincia, Meuccio Berselli dell’Autorità bacino del fiume Po, Mirella Vergnani dell’Aipo Agenzia interregionale del fiume Po, da Agostino Maggiali dell’Ente di gestione del Parco del Taro, da Giacomo Magri per l’Unione parmense degli industriali.

Assenti il Comune di Medesano e l’Eni. Presenti vari soggetti interessati, da Praxaier, a GasPlus, Wegh group, Acmi, Mora Spa, Torneria Pesante, Bianchi Casseforme, Sias Srl, Walfor, CSA Servizi aziendali Medesano, Confartigianato Parma.

Il progetto dal costo di circa 60 mila euro con il contributo di interessati sarà coperto dal Comune di Fornovo con lo slogan “priorità all’occupazione, con una buca in più per strada basta andar piano.

La fascia fluviale, oltre ad ospitare numerose attività produttive comprende una parte del centro storico del paese, più una serie di servizi pubblici essenziali quali il campo sportivo, la palestra e il centro civico.

All’accordo si è arrivati dopo una lunga serie di incontri istituzionali e tecnici, durante i quali è stata riconosciuta la necessità di arrivare all’elaborazione di un progetto di riqualificazione dell’area considerando la sicurezza idraulica, le eventuali ripercussioni a valle, l’ambiente e il recupero urbanistico.

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