In controtendenza a quanto è successo al punto nascita dell’Ospedale di Borgotaro, il Comune di Varano Dè Melegari ha deliberato di erogare un assegno alle mamme un assegno bebè per i nuovi nati
Una iniziativa per incentivare le nascite sul territorio, che si poteva usare anche per il punto nascita del Santa Maria, per attirare, e per non lasciar andare altrove.
UN BRUTTO GIORNO IN REGIONE: è terminata con una delusione, la lunga attesa del Comitato a difesa del punto nascita del Santa Maria, per un voto che non c’è stato, sulle risoluzioni riguardanti i punto nascita della Val Taro e della Val Ceno, e di altri Ospedali di Montagna della Regione.
La richiesta di anticipare il voto e dar la possibilità al pubblico presente di assistere alla votazione è stata respinta dalla giunta del Presidente Bonaccini.
Tutto è rimandato, con la possibilità di ripartire nuovamente dalla commissione.
Delle tre risoluzioni, una per il potenziamento del Santa Maria presentate da Rainieri Foti e Bignani, un’altra da Cardinali Lori e Iotti, mentre la più importante, la numero 4419 presentata dai Consiglieri Delmonte Rainieri,Bargi Fabbri Marchetti Daniele, Rancan, Liverani, Pettazzoni e Ponpignoli, era quella di impegnare la Giunta Regionale del presidente e dell’Assessore Venturi nel considerare l’opportunità del mantenimento dei punti nascita dei tre Ospedali di Montagna, compreso quello di Borgotaro.
L’arroganza della Giunta Regionale di sabato scorso nell’incontro con la delegazione del Comitato a difesa del punto nascita di Borgotaro si è poi ripetuta anche nella discussione in aula.
Le ragioni dell’Assessore Venturi per la chiusura del punto nascita di Borgotaro, oltre ai numeri discordanti in possesso tra i pro e il contro, è sulla sicurezza, dovendo seguire le direttive del ministero con personale qualificato disponibile in guardia attiva 24 ore su 24.
Sulla volontà della Giunta per questi punti nascita di montagna non è esclusa la possibilità di ricorso al Tar o alla corte internazionale dei diritti dell’uomo.
Dall’assemblea legislativa di martedì scorso a Bologna, anche se il voto sulle risoluzioni per mantenere il punto nascita dell’Ospedale di Borgotaro, non è stato ancora espresso, la Giunta non crede nella possibilità di mantenere un reparto efficiente all’insegna della sicurezza, con una realtà di circa, un parto ogni tre giorni, ma si allinea alle direttive Ministeriali, potenziando i reparti del Santa Maria con un intervento di 3,5 milioni di euro, l’assunzione di 10 infermieri e 5 medici.
Una scelta condivisa con sofferenza anche dal Consigliere Regionale dell’alta Val Taro Alessandro Cardinali
La chiusura dei punti nascita di montagna, sarebbe il colpo di grazia per un territorio già sofferente e in via di spopolamento, e a questo i comitati non ci stanno, e sono decisi ad andare sino in fondo ad una decisione in pratica già presa.