Siamo al casello di Gaiano, sulla strada che dal paese porta a Oppiano e al fiume Taro.
Questa è l’ultima volta che le sbarre del passaggio a livello si abbassano per lasciar passare un treno.
Il caso vuole che sia un treno merci, il segno forse che il potenziamento, o meglio il raddoppio della linea Tirreno – Brennero, oltre a concretizzarsi su gomma, venga indirizzato sopratutto su ferro, nella logica di ridurre, oltre alla continua erosione del territorio, l’intasamento delle arterie stradali e il non meno importante l’inquinamento dell’aria da gas di scarico e uso di gomma.
Dalle 18 di giovedì scorso, e dopo 10 anni di lavori è stato aperto anche il sottopasso – gemello di Pontescodogna.
Un sottopasso molto simile per il traffico veicolare e pedonale, per raggiungere la Corte di Giarola e il Parco del Taro. Queste due realizzazioni rientrano nel progetto sicurezza caselli ferroviari, ossia la soppressione di tutti i passaggi a livello sulla tratta ferroviaria Parma – La Spezia.
Al completamento del progetto sicurezza nella micro area Parma- Fornovo, mancano all’appello quello di Campirolo e i due di Ozzano Taro.
Se il ritardo della soppressione del passaggio a livello di Campirolo, come ai due appena aperti, potrebbe essere solo quello della deviazione della rete Gas, a Ozzano Taro le cose si sono bloccate per un ricorso sul vizio di forma, e tutto dovrà ricominciare da capo.
In un primo momento, poi modificato in sottopasso, a Ozzano si era optato per un sovrappasso, ma l’intera popolazione per motivi paesaggistici si è rivoltato contro e in un baleno il progetto iniziale è stato modificato in sottopasso.