Una lezioni di come ci si occupa del territorio viene dalla chiesa
Il vescovo di Parma monsignor Enrico Solmi, prosegue la serie di visite pastorali nella diocesi. La scelta del vescovo è stata quella di partire dagli “ultimi”, infatti le visite pastorali sono iniziate 4 anni fa partendo dai paesi di montagna [dovrebbero fare lo stesso i politici].
Nella settimana dal 13 al 19 marzo 2017, la visita pastorale ha coinvolto la Nuova parrocchia di Fornovo. Qui siamo riusciti ad intervistarlo.
Tanti gli argomenti toccati con l’obiettivo di far comprendere in cosa consiste a chi non frequenta la chiesa. Sono usciti tanti spunti di riflessione, insegnamenti (anche per i nostri politici) ed una immagine del pensiero della chiesa che non ci si aspetta.
In cosa consiste una visita pastorale?
“Significa che il vescovo va in una parrocchie…. E vive [dormendoci, magiandoci condividendo momenti ed emozioni incontrando tutti… insomma VIVENDO per una settimana come parte di quella comunità] con loro un esperienza di conoscenza… di vivere l’esperienza. Cerca di conoscere, di farsi conoscere… ma anche vedendo come procedono i diversi progetti.”
La scelta di Fornovo da dove nasce?
“Nasce dal fatto che siamo arrivati qui…. Una visita [in tutte le parrocchie] che è partita già 4 anni fa e si terminerà tra due anni…. la partenza [è stata dai monti]… poi la bassa e stiamo arrivando alle porte di Parma…”
quali i momenti salienti della settimana a Fornovo?
“…Punto saliente verificare se sta andando avanti il nuovo assetto della diocesi…. [che prevede] Una collaborazione più forte tra le parrocchie. …. Altri punti importanti i giovani e le famiglie…. Poi un aspetto… che è commovente: l’incontro con le persone anziane e malate che accolgo con cuore aperto…”
ha già “vissuto” la parrocchia di Fornovo per quattro giorni, qualcosa l’ha colpita?
“…. il bel territorio e la bella storia … della chiesa di Fornovo ma anche delle altre chiese. Fornovo su questo progetto [della nuova parrocchia] è partito presto, c’ha creduto.. ed ora sta camminando bene… vedendo l’unità di queste 7 parrocchie che si incontrano con serenità, cordialmente… anche sostenute dal bel lavoro dei sacerdoti..”
quale messaggio vuole mandare ai fedeli di queste sette parrocchie?
“… un messaggio di speranza, qui siamo eredi di una grande storia…. Dobbiamo trasmettere ancora oggi il vangelo, la conoscenza del Signore… alle generazioni che verranno … tradurre questo in una solidarietà, in una carità fattiva…. La Chiesa non è mai chiusa su se stessa… vuole essere aperta… dire a tutti quello in cui crede… attraverso la mano tesa nella carità nel volersi bene… nel affrontare situazioni nuove e particolari…”
quale il messaggio ai non credenti ed agli atei?
“…un invito a guardarsi dentro… a scoprire cose che sono nel profondo di tutti… l’umanità di ogni persona è uno scrigno che contiene grandi valori… e grandi domande …. un invito a costruire una casa una casa comune sempre più bella, sempre più giusta, attenta ai bisogni di tutti… deve essere una comunità… che fa il passo dell’ultimo… di chi fa fatica…”
cosa direbbe agli atei che hanno una rabbia violenta e cattiva verso la chiesa e tutte le religioni? “…Fino a che non trovano qualcosa che li appaga continuano, dico anche forse per fortuna , a tormentarci.”
La risposta completa la potete vedere e sentire verso il finale dell’ intervista integrale che segue