di Beppe Conti
ULTIME NOTIZIE ZONE FRANCHE MONTANE
L’emendamento e’ stato respinto in Parlamento; e’ invece stato approvato, come raccomandazione, il seguente nuovo,ordine del giorno presentato sempre dall’Onorevole PALMIZIO.
Vedremo come poter proseguire propositivamente e positivamente il cammino. GIUSEPPE CONTI
Atto Camera
Ordine del Giorno 9/04127-bis-A/259
presentato da
PALMIZIO Elio Massimo
testo di
Venerdì 25 novembre 2016, seduta n. 709
La Camera, premesso che:
agli articoli 2 e 4 del disegno di legge in esame che contiene il «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziano 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019 si prevedono diverse misure relative al «Credito d’imposta per le strutture ricettive e per attività di ricerca e sviluppo»;
l’istituzione delle zone franche urbane (ZFU) è stata introdotta dall’articolo 1, comma 340, legge 24 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), in quanto strumento di sostegno all’economia in determinate aree del territorio nazionale, particolarmente in .ritardo sul versante dello sviluppo e della crescita, che, a seguito dell’espletamento di determinate procedure ed in armonia con il quadro regolatorio comunitario, possono beneficiare di una particolare fiscalità di vantaggio e di una mirata allocazione delle risorse;
sono numerose le problematiche che penalizzano i territori montuosi, su tutto il territorio nazionale, quali la carenza e l’insufficienza di infrastrutture, il dissesto idrogeologico, lo spopolamento demografico, l’abbandono delle attività pastorali, il degrado del patrimonio edilizio rurale nonché la scarsità di servizi alle imprese;
la Commissione europea ha constatato come la creazione di zone franche non incida sulla concorrenza in maniera sproporzionata, godendo di un regime di esenzioni fiscali;
l’Appennino rappresenta intrinsecamente una condizione di vita difficile per i propri abitanti, per l’orografia accidentata, per i trasporti e le comunicazioni; risulta quindi necessario approfondire le problematiche istituzionali e finanziarie del «sistema montagna» al fine di poter giungere alla definizione degli aspetti di coesione territoriale e quindi di poter sviluppare politiche mirate per i territori montani;
nel corso dell’esame del provvedimento A.C. 65-2284, il governo accolse come raccomandazione, l’ordine del giorno n. 9/65-A/7, a firma del sottoscritto, in tema di zone franche montane;
al fine di dare una risposta alle problematiche che penalizzano il territorio delle terre alte, quali la carenza e insufficienza di infrastrutture, il dissesto idrogeologico che interferisce con la viabilità primaria e secondaria, lo spopolamento demografico per la mancanza di occupazione giovanile, l’abbandono delle attività pastorali che hanno generato riforestazione incontrollata di pascoli e terreni, il degrado del patrimonio edilizio rurale nonché la carenza di servizi alle imprese;
l’istituzione di zone franche montane, con un numero di abitanti non superiore a 30 mila, potrebbe costituire un valido strumento di contrasto dei fenomeni di spopolamento delle aree montane, assicurando altresì condizioni di permanenza delle popolazione residenti nei territori montani e garantendo il superamento degli squilibri economico-sociali nelle zone montane, con particolare riguardo per le zone dell’Appennino parmense,
impegna il Governo
a valutare l’opportunità di prevedere, con successivi interventi normativi, l’istituzione di zone franche montane, su tutto il territorio nazionale, con specifico riguardo ai territori siti presso l’Appennino parmense, adottando ulteriori iniziative finalizzate a garantire agevolazioni e incentivi previdenziali fiscali in grado di attrarre gli investimenti di capitale e sostenere le imprese con benefici per l’occupazione.