Un Po di tempo fa, ho intervistato il presidente del parco Nazionale dell’ Appennino tosco-Emilia
no, il sentore Fausto Giovanelli. In tale occasione il presidente mi ha fatto presente che sono 200 anni che non si registrano attacchi dei lupi ai danni dell’uomo.
Nelle chiacchiere seguenti all’intervista, il senatore Giovanelli, mi ha detto che gli attacchi non c’erano più stati perchè la società è cambiata: “non ci sono più uomini, ragazzi o bambini che in solitaria accompagnano gli armenti al pascolo”.
Si sbagliava, ci sono ancora!!
Questa è la situazione in cui abbiamo trovato Michele, un coraggioso e orgoglioso quarantenne, abitante delle montagne di Solignano.
Originario del posto, ha deciso di vivere nella meraviglia dei suoi luoghi tornando a fare un mestiere antico: l’ agricoltor- allevatore.
I terreni in cui lo abbia trovato sono a pochi km di distanza dalla sua abitazione, in un contesto naturale meraviglioso. Un panorama sulla media val Taro ed una vista a 180 gradi su una parte stupenda del nostro appennino mi hanno accolto al mio arrivo. Il luogo aiuta a capite la scelta, difficilmente comprensibile per i più, che Michele ha fatto.
Quando l’ ho incontrato, stava rispondendo al telefono, appena finita la telefonata mi dice: “questa è la cinquecentesima telefonata, oggi”.
Infatti michele è diventato famoso perchè nei giorni scorsi è stato aggredito da un lupo; è ancora vivo solo grazie all’intervento dei suoi cani da pastore.
Nel video seguente abbiamo raccolto la sua storia.
Michele passa buone parte del giorno a vigilare i suoi greggi assieme ai cani da pastore proprio per paura del lupo.
Nonostante gli accorgimenti (reti, cani, recinzioni) ha già perso più di 20 capi è nessun rimborso gli è ancora arrivato. Abbiamo cercato di capire e ci ha spiegato che per avere un rimborso di 100 euro a pecora serve
- sopralluogo e relazione veterinario ausl [300 di costo per lo stato ndr]
- avere tutti registri a posto
- trova e far vedere le carcasse al veterinario (ma in tanti caso i lupi se le sono trascinate nella fitta boscaglia).
- ecc
Insomma carta, burocrazia e spese per lo stato e per lui. Una perdita di tempo e risorse che gli ha fatto passare la voglia di denunciare gli attacchi.
Quando gli ho detto:” lo sai che sarai attaccato da animalisti ed esperti? Per questa cosa, diranno che sei un conta balle, diranno che i lupi non fanno certe cose, troveranno spiegazioni etologicamente dimostrabili che il comportamento che hai descritto del attacco non è da lupi…. ecc”. Mi ha riposto “ … voglio che vengano qua, loro vengono qua, stanno qua con me… anzi… ben volentieri perchè intanto che loro stanno qua a guardarmi le pecore io vado a fare dell’altro.”.
Alla fine della intervista, dopo avergli fatto i complimenti per la difficile ma meravigliosa scelta di vita che ha fatto, gli abbiamo chiesto se ora avesse paura e se avesse pensato di andarsene. Da rude e coraggioso montanaro la suo risposta era stata scontata: “NO!!”.
Ma un pò di preoccupazione mi sembra di averla intravista e non so quanto possa reggere ad altri attacchi ai suoi animali o a lui.
“In bocca al Lupo Michele”.…. opsss l’augurio non mi sembra appropriato (non vorrei ci leggesse e ci prendesse in parola)… è meglio dire “in culo alla balena” .… è difficile che arrivi fin lassù.