Se ne andato all’improvviso. Pur sapendo della malattia, la notizia della sua scomparsa, ha lasciato tutti increduli. Era nato in paese nel maggio del 46.
I funerali si sono svolti sabato scorso nella Chiesa Parrocchiale. La cittadinanza si è raccolta per dare l’estremo saluto all’artista Fornovese più conosciuto, sia in Italia che all’estero.
Ma sicuramente, la raccolta più emblematica dell’artista, realizzata nel suo atelier, all’angolo Via Marconi con Via Endrumaschi, là, al primo piamo, a scrutare un mondo in continua trasformazione, sono “Le Ustioni di Manhattam”. L’11 settembre 2001. Dopo di allora il mondo non è più lo stesso. E’ il dramma epocale, quasi un preludio ad una lunga sofferenza.
Ma, con ossessione e testardaggine, a pari passo con un carattere buono e mite, c’è una paziente ricerca dell’introvabile bandolo della matassa, un voler cambiare a tutti costi una realtà non condivisa.
Le sue tele, e queste in particolare, si contraddistinguono da un groviglio di colori esplosivi, specchio fedele di uno stato d’animo. Numerosi sono i quadri donati alla collettività e per aiutare il prossimo. Basti ricordare una serie di dipinti donati a Padre Raoul per il progetto “Casa del Cuore” in Costa D’Avorio.
Fino all’ultimo, portando appresso i suoi problemi, ha continuato a frequentare la persone come prima, sempre cordiale e sorridente. Con le poche forze rimaste, ha cercato di dipingere fino a quando ha potuto. Poi, l’ultimo ricovero, uno come tanti altri, prima di lasciarci. Aveva il timore di soffrire. Una embolia e un cuore debole lo ha spento in pochi attimi.
Lascia la moglie Rosanna direttrice della Corale Madonna della Mercede di Ramiola, i figli Cecilia e Pierpaolo, parenti, amici, tutti.