Continuiamo con i nostri titoli provocatori, per dare risalto alle difficoltà di alcuni territorio del parmense.
Quello che avete letto, dovrebbe essere il titolo di questo pezzo se l’Italia avesse istituzioni coerenti.
Ma veniamo ai fatti.
Un allevatore della zona di confluenza del Taro e del Ceno è stato multato perchè i suoi cani da pastore, che difendevano le greggi dai possibili attacchi dei lupi, hanno sconfinato finendo in strada.
Insomma il pastore ha deciso di difendere le sue greggi seguendo le indicazioni degli animalisti pro-lupo, ha deciso di prendere dei cani da pastore, i migliori sulla piazza, i maremmani-abruzzesi.
Ovviamente dove vanno le pecore vanno anche i cani, ma ahimè!!, alcune persone che passeggiavano per i campi in cui si trovano pecore e cani, si sono lamentati della presenza minacciosa dei Maremmani (e se fossero stati lupi si sarebbero lamentati ugualmente?). Così, arrivata la segnalazione alla polizia municipale, gli agenti non hanno potuto fare altro che applicare la legge e multare l’allevatore.
Paradossalmente, per lo stesso motivo, dovrebbero multare il presidente della provincia per la presenza dei lupi che sconfinano e finiscono in strada.
Perchè due pesi e due misure?????
E’ stato mandato l’ennesimo messaggio contraddittorio da parte degli enti dello stato, su un problema che tocca i cittadini dell’appennino!!!
Da una parte si chiede di risolvere il problema senza uccidere i lupi dall’altra si multano le soluzioni tradizionali.
Quindi cosa devono fare gli agricoltori e gli abitanti degli appennini?
Forse invece di prendersela con chi è preoccupato del per i lupi, bisognerebbe tranquillizzarli aiutandoli a trovare soluzioni che salvino capre e lupi.