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A Collecchio una “truffa romantica”. Vittima una donna 70enne. Si era presentato come un chirurgo in missione in Iraq ma era un truffatore nigeriano

Proprio nei giorni scorsi la Stazione Carabinieri di Collecchio ha concluso un’indagine, con la denuncia di tre persone, che avevano messo in atto la truffa del c.d. “romance scam” o “truffa romantica”, sempre più diffusa e che prende di mira soprattutto donne di età non più giovanissima, che vivono da sole e che vengono individuate dai truffatori sulle numerose piattaforme esistenti sul web.

E’ quello che purtroppo è accaduto ad una 70enne collecchiese, la quale a fine agosto 2023 ha conosciuto, tramite una nota piattaforma social, un uomo che si presentava come un chirurgo di origini italiane ma residente negli Usa e impegnato in una missione umanitaria in Iraq.

Con questa persona la donna ha iniziato una serie di scambi di messaggi in chat, da cui nasceva prima un’amicizia poi diventata, almeno per lei, un vero e proprio rapporto sentimentale.

A questo punto, il presunto fidanzato virtuale ha iniziato a chiederle del denaro, motivando che questi soldi sarebbero serviti per farsi sostituire da un collega in Iraq ed effettuare il viaggio in Italia a raggiungerla.

La vittima, ormai coinvolta sentimentalmente, effettuava diversi bonifici sui conti correnti indicati, per più di 20.000 euro, nella speranza di incontrare quanto prima il suo innamorato.

Questo però accampava sempre nuovi pretesti per rimandare il viaggio, chiedendo sempre nuovi invii di denaro, finchè la donna capiva di essere stata raggirata e si rivolgeva ai Carabinieri.

Alcune ricerche svolte sul web consentivano di accertare che vi erano diversi profili che utilizzavano il nome e la foto del presunto spasimante, probabilmente utilizzati per attirare altre potenziali vittime.

Inoltre i militari effettuavano una serie di accertamenti bancari, risalendo ai reali titolari dei conti correnti dove erano confluiti i vari bonifici, identificando i tre presunti truffatori, ovvero tre cittadini nigeriani, residenti in Italia e con numerosi precedenti specifici in materia di truffe on line.

Fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva i tre sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per il reato di truffa in concorso.

I Carabinieri raccomandano la massima attenzione nell’instaurare relazioni con persone sconosciute incontrate sulle piattaforme social. Infatti esistono numerose organizzazioni criminali che effettuano un’attività di vera e propria “social engineering” finalizzata a studiare i comportamenti, le abitudini, e gli interessi delle potenziali vittime, analizzando i contenuti condivisi sui social, i commenti e i “like”, instaurando un rapporto di confidenza, da sfruttare poi creando una dipendenza emotiva, per la richiesta di denaro.

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