MAI PIU’VIOLENZA
Solo il 7 per cento delle vittime denuncia. Eppure esistono modelli che funzionano e strumenti per garantire protezione a chi vive nella paura.
Strumenti che, vengono usati con rigore, stanno portando a risultati inaspettati.
Il 93 per cento delle donne/ uomini che in Italia subiscono violenze non denunciano/querelano perché si sentono in colpa e hanno paura per se, e per le ripercussioni sui figli, o perché hanno poca fiducia nelle forze dell’ordine, o ancora ritengono che quanto accaduto sia una questione privata e che va tenuta nascosta. Chi agisce la violenza psicologica ha un disturbo di personalità, e utilizza l’altro come bersaglio su cui scaricare i propri conflitti interiori, o lo ritiene un oggetto che deve essere posseduto per mantenere un’illusione di onnipotenza, è un individuo che ha bisogno di sentirsi potente o migliore solo schiacciando un altro, è un debole per sentirsi forte, è un frustrato e un’incapace e proietta sull’altro incapacità. Questi individui non sanno relazionarsi perché ogni relazione presuppone una reciprocità, il rispetto per la persona e i bisogni dell’altro, il riconoscimento dei suoi diritti.
La violenza maschile sulle donne assume molteplici forme e modalità, sebbene la violenza, fisica sia la più facile da riconoscere, non esiste un profilo della donna tipo che subisce violenze .
Molti uomini si sentono insicuri contro la sicurezza delle nuove donne, e sviluppano una rabbia che negli individui sfocia nella violenza.
Il bisogno di sopraffazione non è sempre sintomo di psicopatologia, di “Follia”
o di crudeltà fine a se stessa perché spesso, pericolosamente sta dietro alle persone considerate” normali”. In una ricerca effettuata nel 2015 sulla dinamica di coppia e che coinvolge 5 paesi tra qui l’ Italia tenendo conto che violenze femminili sugli uomini è di entità più lieve, non possiamo negarla.
Dobbiamo prendere atto che il problema della cosi detta violenza in genere va affrontata da un nuovo punto di vista.
La VIOLENZA COINVOLGE TUTTI! DONNE UOMINI E BAMBINI
Racchiude ogni forma di abuso che lede l’identità di ogni individuo.
- attacchi verbali come la derisione, la molestia verbale, l’insulto, la denigrazione, finalizzata a convincere l’ individuo di “non volere nulla”per meglio essere sotto controllo
- isolare l’individuo, allontanandolo dalle relazioni sociali di supporto o impedire l’accesso alle risorse economiche e non, in modo da impedire la sua indipendenza.
- gelosia ed ossessività: controllo eccessivo ,accuse ripetute di infedeltà e controllo delle sue frequentazioni, minacce verbali di abuso, aggressione o tortura nei confronti del’ individuo e la sua famiglia, i figli gli amici.
- minacce ripetute di abbandono, divorzio inizio di un’altra relazione se la donna non soddisfa determinate richieste.
- danneggiamento o distruzione degli oggetti di proprietà
- violenza sugli animali cari, ai suoi figli/e. E’ importante ricordare che nei momenti di rabbia, possiamo usare parole provocatorie, oltraggiose o sprezzanti possiamo agire con comportamenti fuori luogo ma di solito seguiti da rimorsi e pentimenti. Nella violenza psicologica invece non si tratta di impeto d’ira momentaneo ma dì un tormento costante e intenzionale con l’obbiettivo di sottomettere l’altro/ e mantenere il proprio controllo. In modo quasi impercepibile finiamo per essere vittime di abusi psicologici veri e propri.
In molte persone specialmente se hanno ricevuto un educazione molto rigida e iperprotettiva o se dubitano di se stessi, l’abuso psicologico fa emergere paure dell’infanzia e crea delle crepe nella loro immagine. Queste sono le vittime di questi tiranni che sanno bene che una persona impaurita, facilmente cadrà nel loro tranello.
La buona notizia che persino nei casi più estremi e possibile uscirne.
Il primo passo è riconoscere la vostra condizione di vittime, NON CADETE NELLA TENTAZIONE DI GIUSTIFICARE CHI VI MALTRATTA.
Trovare un appoggio negli altri: iniziate semplicemente dall’esporre la vostra situazione a persone di cui vi fidate, l’importante non ricevere consigli, ma essere in grado di raccontare cosa vi sta succedendo.
Gli sportelli antiviolenza sono dedicati per lo più alle donne, non sono sempre in grado di gestire la richiesta di aiuto del sesso opposto, un uomo cosciente di avere un problema legato alla mancanza di controllo della violenza e che chiede aiuto perché ha paura di ferire a morte la compagna, si trova di fronte a muri altissimi. Quando si presenta in un centro antiviolenza, ci sono casi in cui viene aggredito psicologicamente e criminalizzato come se dovesse pagare per tutti, in quanto ritenuto parte di una categoria di esseri umani sempre carnefici. Oppure capita che se un uomo è vittima di una forma di violenza e trova il coraggio di denunciare, nonostante il rischio di derisione perché dimostra una fragilità non consona allo stereotipo di vitalità e forza, allora non è creduto.
Perché il cliché lo vuole capace di reagire al sopruso senza fare una piega. In un caso o nell’altro non c è soluzione. Senza la capacità di ascolto e di aiutare gli uomini concretamente a gestire gli impulsi distruttivi o a risanare una ferita dovuta da abusi subiti da una donna, non ci sarà mai la possibilità di risolvere un problema profondo articolato come quello della violenza domestica.
Perché il centro di tutto non sono maschio o le femmine, ma la persona.
Quando una persona si ritrova privata dei propri legami e comincia a sentirsi sempre e comunque mancante o insufficiente, questi sono due campanelli d’allarme. Oltre a rendersi conto di avere intorno terra bruciata e a sperimentare una grande sensazione di confusione su quello che sta succedendo. Insomma, la situazione di violenza va eliminata. Sia in caso di relazione di coppia, sia in caso di un rapporto con un figlio o con un genitore.
Il semplice fatto di farlo vi farà sentire poco a poco più forti, iniziate a tenere distanza emotiva dal vostro aggressore. Non confidatevi con lui/lei ed allontanatelo/a dagli aspetti personali della vostra vita. Quando sentite che è arrivato il momento, iniziate a esprimere in modo chiaro e diretto il vostro fastidio per come vi tratta, non fate accuse, perché se lo fate darete modo di tirare fuori un elenco di scuse, piuttosto ditegli come vi sentite, e” NON VOGLIO PIU’ SENTIRMI COSI'” Ampliate poco a poco la portata di queste risposte e vedrete che riuscirete a uscire dal circolo dell’abuso un passo dopo l’altro. Se però la situazione e più grave e implica anche pericoli psicologici o fisici, non esitate dovete subito chiedere aiuto a un professionista. Avete il dovere di rivolgervi a uno psicologo e un avvocato. Fatelo il prima possibile non permettetevi di rimandare.
SE SEI VITTIMA DI QUALSIASI FORMA DI VIOLENZA DENUNCIA
Tutte le relazioni che abbiamo soprattutto con le persone a noi care, più vivine e significative, richiedono impegno e costanza. A volte, tuttavia, il lavoro gli impegni ci portano a trascurare proprio le relazioni più importanti, e trascurare il nostro partner. Le relazioni, tutte, hanno bisogno di un loro proprio nutrimento. Molto spesso alla base della copia che scopia vi è una scarsa abilità di risoluzione dei conflitti, oppure una scarsa comunicazione e capacità di mediazione. Questi tre elementi risoluzione dei conflitti, oppure comunicazione e meditazione sono poi essenziali in qualsiasi tipo di relazione
by Silvia Calici